Nonostante il campionato in tono minore del Genoa, Diego Laxalt si sta mettendo in luce con prestazioni più che positive. "Resistenza e velocità sono doti che ho sempre avuto, fin da bambino, ma che adesso, grazie anche a Gasperini e al suo staff, sto mettendo a frutto - spiega lui stesso alla Gazzetta dello Sport -. Spesso, a fine allenamento, mi fermo per un lavoro supplementare in palestra, mi piace e da quando ho la fortuna di avere Alessandro Pilati (tra l’altro ex nazionale di judo) come preparatore atletico è diventato un appuntamento immancabile: la prestazione di un calciatore passa dalla sua preparazione fisica". 

Carattere e determinazione. Eppure per sfondare il muro della diffidenza ci ha messo più di due anni: l’Inter, poi il prestito al Bologna, quello all’Empoli e infine al Genoa, dove però nei primi sei mesi ha trovato poco spazio. Cosa è cambiato quest’anno? 
"E’ cambiata la considerazione degli altri nei miei confronti. Io però ho sempre pensato di potercela fare, per questo ho lavorato duro, impegnandomi al massimo dell’intensità, cercando di imparare tutto quello che potevo". 

Il suo cartellino è tutt’ora di proprietà dell’Inter, lei è in prestito al Genoa con diritto di riscatto fissato a 2,5 milioni di euro. Ora che ha finalmente sfondato il muro della diffidenza come pensa al suo futuro?
"Non ci penso, semplicemente. Secondo me bisogna sempre vivere il presente, non il futuro. Sono qui al Genoa, sto bene e miglioro ogni giorno. Nel mio futuro, ve lo garantisco, c’è solo un pensiero e si chiama Empoli, la partita di domenica pomeriggio, quella che dobbiamo vincere assolutamente per risalire ancora di più la classifica e allontanare la zona pericolosa. Il mio presente è Genova, il Genoa, la mia fidanzata Antonella, il mio cagnolino Pasito: sto bene così". 

Sezione: Focus / Data: Mer 02 marzo 2016 alle 11:06 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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