Nella testa di tutti all'Inter c’è un progetto comune: fare di Nicolò Barella il capitano del futuro. "Beppe Marotta e Piero Ausilio hanno lavorato duramente nell’estate 2019 per convincere il Cagliari a “liberare” un figlio della Sardegna, orgoglio di una regione per quello che è riuscito a fare prima in rossoblù e poi con la Nazionale - ricorda la Gazzetta dello Sport -. Con l’Inter è stato amore a prima vista. Il club aveva scelto Barella per avviare l’era contiana e Nicolò ha scelto i nerazzurri proprio per poter lavorare e crescere sotto la guida di Antonio Conte. Che lo ha inserito lentamente, fino a non poterne più fare a meno".

Dal gol allo Slavia Praga a quello alla Juventus, passando per la prestazione enorme del Camp Nou alla scalata europea fino alla finale di Europa League. "Oggi non ci si stupisce più delle prestazioni di Barella. Nicolò ha 24 anni e una personalità fuori dal comune. È un esempio per tutti, per il modo di lavorare, l’umiltà e la voglia di migliorarsi sempre. L’Inter ha fatto un sacrificio enorme per acquistarlo ma adesso nessuno di ricorda dei 40 e passa milioni spesi. Non solo perché il suo valore è raddoppiato ma perché oggi Nicolò è un tesoro per il club, il simbolo del futuro. Il contratto è ancora lungo (scadenza 2024) ma è chiaro che non appena si potrà, andranno riviste delle condizioni. Per scoraggiare eventuali pretendenti e anticipare le intenzioni future. Barella capitano post Handanovic: la strada è tracciata", conclude la rosea.

Sezione: Focus / Data: Ven 12 febbraio 2021 alle 08:27 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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