"Il francesone ha qualità indubbie: ha spunto, protezione della palla, fisico, usa un solo piede ma quando è dentro al match lo sa usare bene, anche se tante occasioni capitategli sul destro sono sfociate in passaggini banali. E' un cosiddetto prospetto, uno in cui credere. Però, al momento, sembra essere lui a non riuscire a credere in se stesso. Pare spaesato e terrorizzato all’idea dell’errore. Gli serve tempo, dice chi ci crede veramente. Il calcio italiano chiede tre cose sostanzialmente racchiudibili in una: astuzia, furbizia e malizia, doti necessarie per capire l’errore altrui e sfruttarlo. Lui, in questo, non è pervenuto o quasi. Oggi pare un giocatore normale". Questa la critica della Gazzetta dello Sport mossa a Geoffrey Kondogbia, bocciato anche dopo il Sassuolo nonostante una prestazione onesta. E allora ecco il mercato: "Quest’Inter, insomma, ha bisogno di un uomo in mezzo: Guarin lo vogliono all’estero, Gnoukouri se ne andrà, Melo c’è e no, la manovra vive di Medel e non sempre può bastare. Così, in quelle chiacchierate con Ferrero l’Inter ha chiesto Fernando. Per gennaio. Per agguantare la Champions serve (anche) un altro uomo a centrocampo, così come servirà la Champions per attrarre big tipo Touré a giugno. Già: perché in momenti come questi il Mancio ripensa a Yaya, che a metà dicembre lo ha chiamato, forse non solo per gli auguri natalizi ma per ricordare che l’anno prossimo arriverà Guardiola al City, il tecnico che gli agevolò l’uscita dal Barça. La lettura potrebbe essere la seguente: Kondo deve darsi una mossa e provare a spiccare il volo alla... Touré, cercando di più la porta, imponendosi con carattere e continuità. Perché sennò Touré potrebbe essere sempre più nei pensieri del Mancio". 

Sezione: Focus / Data: Lun 11 gennaio 2016 alle 08:30 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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