"La corsa alla qualificazione Champions sembra volgere al bello ed entrare nei primi quattro è sempre stato considerato la discriminante fra una stagione soddisfacente e un disastro sportivo ed economico". Questo quanto evidenzia la Gazzetta dello Sport, che non considera più l'esonero di Luciano Spalletti così vicino come negli scorsi giorni.

L'Inter si guarda intorno, in caso di divorzio dal certaldino la scelta sarebbe limitata a un profilo italiano e vincete (dunque niente Mourinho), ma il grande obiettivo raggiunto rafforzerebbe notevolmente la posizione di Spalletti. Insomma, non si cambierà tanto per cambiare, ma solo se il profilo dell’eventuale sostituto sarà un oggettivo upgrade, almeno a livello di vittorie in bacheca. "Un dato che peraltro non è una garanzia assoluta, ma va testato poi sul campo e nell’ambiente Inter - puntualizza la rosea -. Questo comunque è il secondo requisito, piuttosto stringente, perché partendo dall’attuale allenatore e volendo salire un gradino ci si ritrova al cospetto di una cerchia davvero ristretta. Chi degli attuali big della panchina ha dimostrato di poter vincere in più luoghi e situazioni? Ancelotti, legato al Napoli, Mancini, felice in azzurro, Conte e Allegri. Maurizio Sarri, il cui nome è circolato in queste settimane come altra opzione possibile, non dà le stesse sicurezze: il suo status non è considerato (ancora) quello di un sicuro vincente. Non più di Spalletti, almeno. E lo stesso discorso, al di là della nazionalità, vale anche per Mauricio Pochettino, che pure sarebbe interessato a cambiare aria dopo 5 stagioni al Tottenham".

In poche parole, dopo la conferma di allegri in bianconero, in ballo resterebbe in apparenza soltanto Conte. "Ma restano anche dei conti economici da considerare - spiega la Gazzetta -. Assumere Conte è oneroso (chiede un triennale da 11,6 milioni di euro a stagione) e comporterebbe il pagamento di Spalletti per i due prossimi anni di contratto (a 5 milioni). Compreso lo staff, parliamo di un esonero che costerebbe oltre 20 milioni lordi, con ricadute anche sui conti del Financial Fair Play. Abbastanza per far fare più di una riflessione alla proprietà, che dovrebbe essere convinta che un investimento del genere cambi davvero le prospettive della squadra nella prossima stagione. Altrimenti Zhang potrebbe non vedere i motivi per salutare un tecnico che comunque ha portato la nave nel porto richiesto".

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Sezione: Focus / Data: Gio 18 aprile 2019 alle 08:35 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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