La Gazzetta dello Sport spiega i motivi che frenano l'Inter in questo mercato di gennaio. Tutto è ancora riconducibile ai paletti Uefa in ottica FFP. Con Ramires, ad esempio, era tutto apparecchiato: Spalletti avrebbe accolto di buon grado il brasiliano ed era arrivato anche l'ok all'addio di Capello, ma la Uefa ha bloccato tutto: "Il comitato che sovrintende al settlement agreement con la società nerazzurra ha sentenziato che un trasferimento temporaneo sotto forma gratuita si sarebbe potuto leggere come un aiuto tra club dello stesso proprietario - spiega la rosea -. Il problema è che, secondo le norme del Fair Play, all’Inter in questa sessione invernale di mercato non è permesso neanche il cosiddetto prestito con obbligo di riscatto, vale a dire la formula più usata dai dirigenti interisti in questi anni sotto i fari dell’Uefa".

Insomma, pochissimi margini di manovra per Ausilio e Sabatini, considerando anche le contingenze politiche nelle quali si sta muovendo Suning. Stesso discorso per Javier Pastore, visto che, sempre secondo i paletti Uefa, il club nerazzurro non può destinare al monte ingaggi oltre il 60% del fatturato. Si capisce bene come elementi del calibro del Flaco, che guadagna circa 7 milioni netti all'anno, siano inarrivabili se non mutano le condizioni.

Sezione: Focus / Data: Mer 27 dicembre 2017 alle 09:00 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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