Il prossimo numero di Calcio2000 in edicola da domenica 10 marzo contiene anche un'intervista a Dejan Stankovic, grande protagonista dell'Inter del Triplete. Eccone alcuni stralci, a partire dal suo arrivo in nerazzurro nel 2004: "È stato strano. Un giorno prima preparavo una partita con la Lazio, il giorno dopo Alberto Zaccheroni, allora allenatore dell’Inter, mi chiedeva se me la sentivo di scendere in campo subito. Io, ovviamente, ho risposto che ero pronto. Con l’Inter è stato pazzesco. Ogni anno si migliorava, un passo alla volta ma sempre verso l’alto".

Poi è arrivato Mourinho…
"José è riuscito a tirare fuori da tutti noi davvero più di quanto pensassimo di avere. Negli ultimi due mesi di quell’incredibile anno che è stato il 2010, abbiamo giocato sempre gli stessi in 14. Una cosa che, oggi, sarebbe impossibile. Lui ci coccolava, si prendeva tante responsabilità, ci toglieva la pressione dalle spalle. È stato fantastico… Anche oggi che sembra fuori dai giochi, non c’è problema. Sono sicuro che tornerà protagonista”.

“La stagione conclusa con il Triplete?
"Guarda, gli ultimi due mesi e mezzo sono stati fuori dal mondo. C’era una pressione enorme ma noi eravamo maturi, pronti e, con José, ci sentivamo imbattibili. La partita a Londra, contro il Chelsea, è stata esemplare. Non abbiamo mai sofferto contro una squadra fortissima. Fondamentali, restando in Champions, anche quella con la Dinamo Kiev, vinta in volata, e, a San Siro, con il Barcellona”.

Quale è stato il primo pensiero quando è finita la partita con il Bayern Monaco ed hai compreso di aver vinto la Champions League?
"Io ci sono rimasto male, molto male… Nella mia testa ho capito che era finita la battaglia, avevamo vinto ma si era anche concluso un percorso incredibile, emozionante, bellissimo".

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Sezione: Focus / Data: Gio 07 marzo 2019 alle 14:59
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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