Partendo dalla recente collaborazione coi Keemosabe, Stefan de Vrij, difensore dell'Inter, si concede ai microfoni della Gazzetta dello Sport, alla quale spiega il suo rapporto con la musica e come concilia questa passione con il calcio.

Più difficile stare su un palcoscenico o in un San Siro pieno?
"Devo essere sincero? Quando ho suonato con loro ero nervoso, anzi nervosissimo, perché non sono abituato a certe situazioni! Dentro a uno stadio, invece, mi sento sempre a mio agio, in fondo vivo per quelle emozioni, ma sul palco è tutta un’altra emozione".


Ma sta già costruendo una carriera dopo il calcio?
"La musica è una passione, ma non posso certo parlare di un sogno per il futuro. Questa collaborazione è arrivata inaspettata e adesso mi godo il momento, ma non penso adesso a una successiva carriera musicale...".




Il suo maestro di piano è più un tipo alla Conte o alla Inzaghi?
"Non ho mai preso lezioni private ancora, quindi niente maestro. Ma mi piacerebbe farlo quando torno a Milano".


Se potesse mettersi al piano e dedicare una canzone al tecnico che conosce bene e ora ritrova a Milano?
"Una canzone in particolare per Simone Inzaghi non ce l’ho, magari in questi mesi mi viene l’ispirazione per un nuovo brano. Sperando sempre di poterci togliere insieme delle soddisfazioni anche in questa stagione".




E che sinfonia siete lei, Bastoni e Skriniar, il muro dell’Inter campione di Italia?
"Di certo abbiamo dimostrato di essere in sintonia sul campo come una vera band. Proprio come i Keemosabe sul palco".
Sezione: Focus / Data: Sab 17 luglio 2021 alle 08:44
Autore: Christian Liotta
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