Scoppia la pace tra Gianni De Biasi, Ct dell'Albania, e Rey Manaj. E' lo stesso allenatore a parlarne a Tuttosport: "Ha giocato una buona partita al Trofeo Berlusconi. E' un giocatore tosto con personalità, qualità e forza fisica per essere un '97. C'è stato un equivoco. Avevo detto delle cose ma con una accezione positiva, gli hanno riferito il contrario e lui da buon pesciolino ha abboccato...". 
 
L'impresa con l'Albania è una rivincita sulle delusioni del recente passato con le squadre di club? 
"Non avevo bisogno di rivincite con nessuno. Sono convinto di essere un allenatore diverso perché sono maturato e ho fatto esperienza internazionale che mi tornerà utile. Comunque l'unico rammarico della mia carriera è Udine. Non ho fatto in tempo ad accorgermi neppure di essere arrivato che era già finita". 
 
Una dinamica italiana? 
"In A pochi allenatori hanno il privilegio di essere ct, nel senso che possono scegliere i calciatori come fa il selezionatore di una nazionale. L'unico è Mancini. Nessun altro ha avuto la stessa fortuna. Mi arrabbio quando sento parlare di panchine traballanti, perché spesso il tecnico deve gestire situazione ereditate e non create da lui. Ho un'idea diversa dell'allenatore. Quando ho potuto fare il ct nei club, ho sempre ottenuto risultati. Con la Spal promozione in C1 e Coppa Italia di C. Con il Modena doppia promozione dalla C1 alla A. E con il Torino altra promozione in A, dopo un'estate nella quale abbiamo dovuto ricostruire tutto da zero, per il fallimento del club. Negli altri casi, più che il ct, ho fatto il Cto!". 
 

 

 

Sezione: Focus / Data: Ven 23 ottobre 2015 alle 08:15 / Fonte: Tuttosport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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