Ecco il passo della biografia in cui Zlatan Ibrahimovic rivela cosa lo portò nell'estate del 2006 a scegliere l'Inter piuttosto che il Milan. Riprendiamo da MilanNews.it:

La questione era: Milan o Inter? Apparentemente era una scelta facile, l’Inter non vinceva uno scudetto da 17 anni, non era più esattamente una squadra di punta . Il Milan era uno dei club più blasonati d’Europa”. “Chiaro che devi andare al Milan, diceva Mino, ma io non ero altrettanto sicuro. L’Inter era stata la squadra di Ronaldo e sembrava sinceramente interessata a me, mentre ripensavo a quello che Braida mi aveva detto lassù in montagna…” (Riferendosi ad alcune dichiarazioni di Ariedo Braida che aveva affermato che il suo stile non gli piaceva, ndr.)

Lo spartiacque è rappresentato dai preliminari di Champions League che il Milan avrebbe dovuto affrontare con la Stella Rossa di Belgrado quell'estate: "Al ventiduesimo, su assist di Kakà, Inzaghi insacca l’1-0, squilla il cellulare di Ibra. Chi sarà mai secondo voi? Esatto, Mino. Berlusconi voleva vedere Ibra quella sera stessa. “Possiamo sfruttare questa cosa?”, chiese Zlatan. “Certo che possiamo”, rispose Raiola, che di lì a poco chiamò Moratti, perché “se c’è qualcosa che può mettere in moto quell’uomo è la possibilità di arrivare davanti al Milan e a Berlusconi”: “Volevamo solo informarla che Ibrahimovic sta per cenare con Berlusconi a Milano”. Il presidente: “Cosa?”. “Sì, hanno prenotato da Giannino”. La risposta di Moratti fu perentoria: “All’inferno, vi mando subito uno dei miei”. Dopo un’ora Marco Branca era a Torino a casa di Ibrahimovic.

Ibrahimovic parla anche di Marco Branca: “E' uno dei fumatori più incalliti che abbia mai incontrato. Andava avanti e indietro nel nostro appartamento e riempiva il posacenere di mozziconi in un attimo. Ma lo capisco, in quel momento aveva addosso una pressione pazzesca. Aveva ricevuto dal suo capo l’ordine di chiudere l’affare prima che Berlusconi si chiudesse il nodo della cravatta e uscisse per cenare da Giannino, e non era proprio rilassato all’idea di dover beffare l’uomo più potente d’Italia”. Mentre Branca fuma nervoso, Raiola lavora, sapendo bene la pressione ammorbidisce la gente, sfruttando la situazione a proprio favore, di lì a poco partì una sfilza di telefonate  con cifre e clausole rimbalzavano avanti e indietro. “Accetti?”, chiese Branca alla fine. Ibra controllò con Mino, che diede l’ok: “Accetto”. Dopo un po’ arrivo la telefonata di Moratti: “Sei contento?”. “Moltissimo”. Improvvisamente, tutte le incertezze volarono via, e adesso a Raiola non resta che il compito di avvisare il Milan, che fu preso alla sprovvista: “Ma che succede? Adesso Ibra se ne va all’Inter?”. “Certe volte le cose possono andare molto in fretta”, chiosò Raiola.

Sezione: FOCUS / Data: Gio 24 novembre 2011 alle 14:23
Autore: Christian Liotta
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