Il Corriere della Sera riferisce di ulteriori notizie negative per il mercato Inter provenienti dalla Cina. Nel mirino della Federcalcio cinese ci sono gli investimenti folli, a conferma - secondo il quotidiano - della concretezza della stretta del governo. "Non si spende più, non si può e non si deve - si legge -. Un’imposizione arrivata dal governo di Pechino che tocca tutti i proprietari di club d’Europa. «Due-tre anni fa gli uomini d’affari cinesi pensavano che l’economia interna avesse toccato il suo picco. Così hanno iniziato ad acquistare qualunque cosa all’estero: aziende, ville, vigneti e squadre di calcio. Si comprava, soprattutto per cambiare valuta cinese in moneta forte. Così si portavano capitali all’estero, in molti hanno usato il calcio per riciclare soldi. Il governo ha giustamente detto stop», racconta Alain Wang di Titan Sports , uno dei più grandi giornali sportivi cinesi".

In tal senso, secondo il Corsera, il caso Inter è emblematico. "Suning, un colosso in patria e che non può certo essere accusata di riciclaggio, è però impossibilitato a spendere. Reali le restrizioni del fair play finanziario, ma a pesare è il divieto di esportare capitali. Lo dimostra anche il bond lanciato di recente dal club nerazzurro, operazione ottima dal punto di vista finanziario considerato il basso tasso strappato (4,8%), ma da inquadrare in un’ottica più ampia. Non sta certo meglio il Milan che ha finanziamenti a tassi più alti. Per tutti sempre soldi raccolti fuori dalla Cina". Un problema comune anche ad altre realtà europee e che non riguarda solo la Serie A.

Sezione: Focus / Data: Gio 11 gennaio 2018 alle 10:55 / Fonte: Corriere della Sera
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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