Dura l'analisi di Paolo Condò dopo l'amara serata di San Siro che ha sancito l'uscita dalla scena europea dell'Inter: "Questo è un bagno molto forte quello subito dall’Inter. I nerazzurri sono stati apprezzabili finché c’è stata benzina, ma la benzina è finita molto presto. Dopo 10 minuti il palleggio dello Shakhtar è stato più apprezzabile, e si è vista l’assenza di qualità dell’Inter. L’occasione più grande, oltre al tiro finito sulla traversa di Lautaro Martinez, è il tiro di Marcelo Brozovic da fuori. Il tiro da fuori poteva essere un’arma contro questa squadra brava a difendersi, ma l’Inter non ce l’ha. Comunque, da questo girone è venuta fuori una marmellata che poteva fruttare qualsiasi risultato. È uscito il peggiore per l’Inter, ma questa situazione dimostra come il gruppo fosse abbordabile. Lo Shakhtar, poi, se ne è fregato di segnare perché l’Europa League gli andava bene”.

Possibili contraccolpi sul campionato?
“Sicuramente c’è una nuova responsabilità, ora per considerare positiva la stagione deve vincere in Italia per rimontare questo fallimento europeo. In Europa non riesce mai a vincere e a fare il suo dovere, che è quello di prendere i tre punti nell’ultima partita. Questa è la conferma che in Europa la qualità deve salire rispetto all’Italia".

Su Antonio Conte.
"Ha palesato tutte le difficoltà psicologiche dell'allenare l'Inter. Io credo che debba cambiare molto il clima intorno alla squadra, quando le cose non vanno c'è sempre la sensazione di accerchiamento e di voler trovare nemici, una vecchia ricetta usata da José Mourinho che però ora è molto più sereno, ironico, divertente. Conte mi sembra troppo antico, sempre con la mistica del 'tutti contro di me' quando invece il calcio si è evoluto”.

Battuta finale su Eriksen.
"Io penso che vada prestato, non ceduto". 

Sezione: Focus / Data: Gio 10 dicembre 2020 alle 00:20 / Fonte: Sky Sport
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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