Luciano Spalletti deve uscire dal momento cupo e per farlo si aspetta una risposta forte soprattutto da parte dei tre giocatori di spessore che ha in zona offensiva, vale a dire Mauro Icardi, Radja Nainggolan e Ivan Perisic. Il Corriere dello Sport ha analizzato la situazione in particolare.

ICARDI – Un attaccante che non segna è automaticamente oggetto di critiche. Se poi è pure il capitano di una squadra in difficoltà ancora di più. E se aggiungi che hai una moglie che ti fa da procuratrice e che, tra apparizioni televisive, interviste e social, è sempre al centro del palcoscenico, anche per chiedere il rinnovo del contratto del marito, allora le polemiche diventano una costante. Forse, in questo momento, sarebbe meglio mettere la sordina a qualsiasi esternazione, attraverso qualsiasi mezzo. Le parole, ormai, lasciano il tempo che trovano, mentre l’Inter ha bisogno di fatti. E nel caso di Icardi di gol. Possibilmente già a cominciare da Parma. 

NAINGGOLAN - Contro il Bologna, Nainggolan è tornato titolare. L’ultimo precedente risaliva alla trasferta in casa del Chievo, lo scorso 22 dicembre. All’indomani di quella gara, dopo l’ennesimo ritardo all’allenamento, era scattata la sospensione, con annesse multa. Saltato il match con il Napoli, Nainggolan è tornato a disposizione con l’Empoli, partecipando al forcing finale da cui è scaturito il gol vittoria di Keita. Poi, dopo le vacanze, ha ripreso ad allenarsi, seguendo un programma specializzato che, nei piani, avrebbe dovuto riportarlo alla migliore condizione. Ma dopo 4 settimane ancora non ci siamo. Dovesse accendersi, finalmente, per l’Inter sarebbe la soluzione a molti problemi. Così, invece, è uno in più… 

PERISIC - Perisic ha lanciato un primo segnale contro il Bologna. Domenica scorsa, tornato titolare, non si è fatto condizionare dai fischi, mostrando impegno, disponibilità e sacrificio. Intendiamoci, la sua prestazione non è stata brillante, ha sbagliato diversi cross, ha perso parecchi palloni, ma non si è risparmiato fino all’ultimo. E se c’era la necessità di fare uno scatto in più per recuperare su un avversario non si è tirato indietro. Insomma, la sua prova è stata positiva sul piano della quantità, non altrettanto su quello della qualità e della lucidità. E’ stato comunque un primo passo verso un ritorno alla normalità. Anche lui, con i suoi atteggiamenti, con le sue abitudini in allenamento, ha provocato qualche turbolenza nello spogliatoio. In misura minore era già accaduto l’anno scorso. E fino a qualche settimana, come allora, Perisic ha comunque continuato ad essere titolare, senza mai essere messo in discussione. Inevitabile che qualche compagno si risentisse… 

Sezione: Focus / Data: Mer 06 febbraio 2019 alle 08:39 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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