Da quali squadre provengono i giocatori sparsi tra i prof in Italia? L'approfondimento è del Corriere dello Sport, che porta a galla numeri interessanti: "Abbiamo censito 734 calciatori delle rose attuali delle squadre di A e B, così come sono state ridisegnate dal mercato di gennaio. In 262 giocano in Serie A (35,7%), 471 militano invece tra i cadetti (64,3%). Praticamente, due calciatori su tre di quelli formati in Italia sono in B. Uno su due, in ogni caso, è stato formato da uno degli attuali 20 club di Serie A: parliamo di 382 calciatori, il 52,1%. Quelli cresciuti negli attuali 22 club di B, invece, sono 164, valgono il 22,3% del totale. C’è poi una fetta consistente, poco più grande rispetto al torneo cadetto, di calciatori svezzati da società che oggi sono in Lega Pro, in D, nei Dilettanti o che addirittura svolgono pura attività di settore giovanile. Sono 188, praticamente uno su quattro: il 25,6%". 

Ed ecco, nello specifico, i club interessati. "La Roma è al primo posto: tra A e B oggi ci sono in giro 44 calciatori made in Trigoria (e 24 in A, altro record), a conferma di una solida tradizione che ha garantito bandiere come Totti e De Rossi alla prima squadra, con il baby Antonucci fresco fresco di debutto, quello che cronologicamente ha garantito il sorpasso sul Milan. Già, perché al secondo posto ci sono proprio i rossoneri (43), primi però in un’altra classifica, quella del numero dei calciatori fatti in casa inseriti nella rosa attuale: sono ben 8, dal senatore Abate al baby Cutrone. Chiude il podio l’Inter, 40 giocatori in giro che sono partiti da Appiano Gentile. E poi? La solita Juve, ovviamente, che tra A e B oggi garantisce 37 elementi (e poi ci sono quelli che vanno anche in prestito all’estero). Spicca anche l’Atalanta, che è a 32: a detta di tutti gli addetti ai lavori, quello bergamasco è il vivaio più florido in questo momento e l’attuale quota della Dea sarà destinata ad aumentare negli anni a venire".

Sezione: Focus / Data: Gio 08 febbraio 2018 alle 10:26 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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