Lunga intervista per Jonathan Biabiany, ex attaccante dell’Inter ora al San Fernando in terza divisione spagnola. Il francese 33enne ha parlato ai microfoni di Foot Mercato: “Dopo l’addio al Trapani ero svincolato, visto il problema del Covid non avevo visto la mia famiglia per tre-quattro mesi e per evitare di stare di nuovo lontano da loro ho deciso di andare in Spagna. Conosco bene il presidente del San Fernando, da molti anni. Mi ha parlato di questa possibilità, di un progetto per salire in seconda o addirittura prima divisione tra qualche anno. Ho accettato il progetto e ho scelto di restare a giocare vicino a casa mia”.

E ancora: “Sono soddisfatto della mia carriera fin qui, anche se gli ultimi anni non sono stati troppo buoni sia per il Covid sia per alcune scelte che ho fatto. Ma penso che non sia ancora finita, posso ancora fare delle belle cose. L’Inter? Un osservatore mi aveva visto giocare, era lì per visionare altri giocatori, ma alla fine ha deciso di prendere me e di lasciar perdere i giocatori per cui era inizialmente venuto. Quando arrivi in un grande club come l’Inter, hai bisogno di tempo per imparare il massimo e lavorare il più possibile. È stato più facile avviare la mia carriera avendo la carta Inter dalla mia parte”.

Sui giocatori con cui ha avuto a che fare all’Inter: “Ho avuto la possibilità di allenarmi con Adriano, Ibrahimovic, Figo, Recoba, Adriano. Pensavo di essere molto fortunato ad essere con dei giocatori simili e ho avuto ancora più voglia di dimostrare le mie qualità. Mi hanno impressionato tutti, ma quello che mi ha colpito di più, anche se dopo non ha avuto la carriera che avrebbe meritato, è stato Adriano. Era una forza della natura, davvero fenomenale. Era un giocatore davvero completo, veloce e potente. Dopo la morte di suo padre, ha avuto problemi. Ma è l'attaccante più completo che abbia mai visto nella mia carriera”.

Su Mauro Icardi: “Ho giocato con lui e posso dire che è uno dei migliori centravanti, col suo modo di muoversi e la sua efficienza in zona gol. Poi è vero che ha dei difetti, ma fa bene quello che sa fare. Il PSG lo ha comprato sapendo bene qual era il suo gioco, poi ha avuto problemi extra calcistici e c’è da dire che gioca con davanti giocatori come Mappe, Messi e Neymar, è normale che parta dietro. Sta a lui essere pronto quando viene chiamato. Non sarebbe l'unico in panchina con questi concorrenti”.

Su Leonardo, avuto come allenatore nel 2010/11 all’Inter: “Non ho brutti ricordi di lui. È arrivato, ha parlato con i veterani della squadra, ha fatto le sue scelte. Quando Benitez ha lasciato, i giocatori di Benitez sono stati messi da parte e io ero tra quelli. Leonardo ha fatto le sue scelte. Ogni allenatore ha le sue preferenze, il suo stile di gioco. Io giocavo di lato, lui non vedeva posto per me nel suo sistema, con un numero e due attaccanti assiali. Mi ha detto: "se rimani, è in panchina". Così sono andato in prestito alla Samp. Ho sempre dato la priorità al tempo di gioco”.

Sulla Serie A: “Amo l’Italia, è dove sono cresciuto, dove mi sono formato. Per me è il miglior campionato difensivo del mondo. Tutti gli attaccanti lottano. Cristiano Ronaldo è arrivato e ha segnato 40-50 gol in Spagna. La sua prima stagione qui è stata di soli 20 gol. È molto difficile in Italia, devi lottare anche per segnare contro l’ultima in classifica. In Italia è più dura fisicamente, c'è anche tanto lavoro tattico, soprattutto difensivo. Non c'è molto di quel lavoro difensivo in Spagna in confronto”.

Chiosa su Christian Eriksen: “Avevano rilevato anche a me un piccolo problema durante un controllo, ho dovuto fermarmi per tre o quattro mesi e andarmene. Alla fine il Parma, dove giocavo allora, è scomparso e sono rimasto un anno senza giocare. Fortunatamente sono riuscito a tornare all'Inter. In Italia sono molto severi su questo argomento. Ogni Paese ha le sue regole. Ho visto che Eriksen poteva giocare in Danimarca o nei Paesi Bassi. Certo, all'inizio hai paura, ma quando torni a giocare passi velocemente ad altro”.

Sezione: Focus / Data: Mer 09 febbraio 2022 alle 17:00
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
vedi letture
Print