La Gazzetta dello Sport, per parlare dell'attualità interista, ha intervistato Nicola Berti, uno che di certo non le manda a dire. Ecco qualche passaggio.

Si dice che in questa squadra manca un leader.
"Io credo che Medel sia perfetto per questo compito. In alcune situazioni sono stato con loro. E Gary è uno che ti mette a posto solo con uno sguardo. Icardi è il miglior centravanti al mondo, ma non è il tipo giusto per scuotere i compagni. Tocca a Miranda guidare il gruppo".

Ma lei crede ancora alla Champions League?
"Assolutamente sì. Sono certo che ad aprile l’Inter sarà al terzo posto. E davanti al Milan".

Tutti a sostenere che l’Inter ha una rosa super, ma poi il campo dice altro.
"I giocatori devono tirare fuori le palle, parlarsi di più nei momenti difficili, non perdere la calma, capire che stanno giocando per una maglia storica. Forse non già dalla partita contro la Fiorentina, ma sono convinto che una volta che avrà aggiustato la fase difensiva Pioli riporterà in alto la squadra. E’ stato anche sfigato, perché aveva azzeccato la mossa di abbassare Medel, che in quel ruolo è sempre il migliore con il Cile. Però Gary si è fatto male. Con lui in campo, nel derby il Milan non aveva creato nulla".

Il crollo nel secondo tempo contro l’Hapoel secondo lei si spiega di più a livello fisico o mentale?
"Non scherziamo, sia nel derby che in Israele la squadra ha chiuso creando occasioni importanti. E a Beer Sheva era pure in inferiorità numerica. Credo che il grosso del lavoro Pioli debba farlo proprio sul piano psicologico, trovando il modo di motivare i giocatori in ogni momento. Poi con qualche risultato arriverà la svolta".

Sezione: Focus / Data: Dom 27 novembre 2016 alle 08:45 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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