Nella settimana che ha disegnato il quadro delle semifinaliste di Champions League, Russia Today intervista José Mourinho per affrontare i temi caldi dei quarti di finale. A partire dalla prestazione di Lione Messi contro il Manchester United e dei modi possibili per fermare la Pulce, come fatto dalla sua Inter nel 2010: "Il suo gioco è facile da prevedere ma non è facile creare una gabbia per fermarlo, perché viene da destra e poi a sinistra -  spiega lo Special One -. Quando Messi ha la palla e gioca uno contro uno tu sei morto, ecco perché non mi è mai piaciuta la marcatura individuale contro di lui, devi creare una gabbia. Sta vivendo una stagione fenomenale e ora, con la Juventus e Cristiano Ronaldo eliminati, sa anche che il Pallone d’Oro lo sta aspettando".

Commento anche sull'Ajax e sull'eliminazione della squadra di Allegri: "Con il Manchester United abbiamo dato loro (all'Ajax, ndr) il gioco che non volevano. Noi abbiamo giocato con palle lunge su Fellaini e gioco fisico: hanno fatto fatica. Affrontare l’Ajax cercando di giocare a calcio è rischioso perché in quello sono migliori di te. Penso che arriveranno in finale con la loro qualità possono vincere. Quando non hai qualità, devi avere un punto di vista basato sulla strategia , dai loro ciò che non vogliono avere. La Juve è stata una squadra che ha permesso all’Ajax di esprimere il suo pieno potenziale. Gli hanno lasciati giocare con la qualità che hanno, con grandi giocatori giovani ma anche con esperienza in Europa League. Prima di questa partita, nessuno li ha realmente rispettati e infatti tutti li hanno lasciati giocare nel modo che preferiscono permettendogli di andare avanti e di accedere alle semifinali. De Ligt? Abbiamo giocato contro di lui due anni fa e sembrava già un giocatore di 26 o 27 anni, molto più esperto. Fisicamente è molto forte. Ora, due anni dopo,è un calciatore fantastico".

VIDEO - HANDANOVIC STUZZICATO: "SE CAPIAMO SPALLETTI? DOPO DUE ANNI..."

Sezione: Ex nerazzurri / Data: Ven 19 aprile 2019 alle 17:31 / Fonte: Gazzetta.it
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
vedi letture
Print