Una vita da guerriero, e una leucemia vinta, emblema di una lotta ancora una volta vinta. Vittoria ma non senza sofferenza che alla fine ha trovato una luca. Dopo il calvario della malattia esce l'autobiografia di Sinisa Mihajlovic, intitolata non a caso La partita della Vita. L'ex interista tra le righe del libro torna anche sulla sua parentesi da vice-Mancini ai tempi dell'Inter, ma anche sul rapporto con l'ex compagno e collega. "Il grazie più convinto lo devo a Roberto Mancini per l'inizio dell'avventura da allenatore. Accanto a lui in panchina ho iniziato a capire la differenza tra vedere una partita con gli occhi di un calciatore e guardarla con gli occhi di un tecnico. - Si legge - Durante le azioni notavo che Mancio non guardava mai il pallone come fanno tutti, me compreso vicino a lui, ma il campo, le posizioni, i movimenti di chi era senza palla, perfino lontano dall'azione. 'Ma cosa guardi?' gli chiesi una delle prime volte credendolo distratto 'Guardo tutto il resto. Ed è quello che si deve fare'".

Non solo però, perché nonostante amicizia, riconoscenza e anni insieme, il derby dalle panchine si è trasferito alle loro vite quando Sinisa sedeva sulla panca di Milano 'sud' e il Mancio su quella della Milano 'nord' - per citare le rispettive curve di Milan e Inter -. E il gelo di San Siro ha freddato anche il loro rapporto: "Non ho sentito il suo affetto quando sono approdato al Milan" racconta il serbo. "Come se non avesse piacere a dividere la scena nella stessa città su sponde opposte. So come è fatto Mancio, conosco la sua concezione dell'amicizia, della tribù, di cui vuole essere però il capo". Una rottura, per così dire, durata giusto il tempo di derby: "è stato il primo a venirmi a trovare al Sant'Orsola", aggiunge poco dopo . "L'ho visto entrare a sorpresa nella mia stanza con camice, cappellino e mascherina. In quel suo 'ciao Sinisa' ho risentito la voce del ragazzo scapigliato, nato leader, che mi accolse a Genova, il suo regno nel 1994".

Sezione: Ex nerazzurri / Data: Ven 13 novembre 2020 alle 20:55
Autore: Egle Patanè / Twitter: @eglevicious23
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