Nonostante le scenate in campo, le pistole scacciacani e le vicende di gossip, si può dire che il rapporto tra Balotelli e Mancini va avanti in un modo o nell'altro da anni. Alla radice c'è senz'altro un'immensa stima (tecnica) che spinge l'allenatore di Jesi a "sopportare" e "addomesticare" l'attaccante nonostante tutto. Sulle righe del Sun, il manager dei Citizens si sofferma proprio su questo tema: "Non parlo con Mario ogni giorno perché altrimenti avrei bisogno di uno psichiatra. Ci sono diversi modi per aiutare ragazzi come lui. Parlai con i giocatori quando arrivò due anni fa e dissi 'Balotelli è un giocatore giovane, ha un talento fantastico, ma è giovane, e potrebbe commettere alcuni errori'.

Mancini ha gestito Balotelli anche ai tempi dell'Inter: "Quando iniziò a giocare in nerazzurro non aveva tutti questi problemi. Adesso è diverso. Come lo vedono i compagni? Non devono pensare a queste cose, loro devono soltanto giocare. Se devono dirgli qualcosa, meglio che glielo dicano in faccia. L'inizio stagione? Non è stato facile, Mario è rimasto in panchina per cinque, sei partite perché il suo comportamento non era buono. Ha pagato un sacco di soldi in una multa per il suo comportamento, ma io voglio aiutarlo sempre, anche quando sono deluso da lui perché questo è il mio lavoro. Se Mario non diventerà uno dei migliori giocatori in Europa sarà colpa sua perché ha tutto. Non voglio fargli perdere il suo talento".

Sezione: Ex nerazzurri / Data: Ven 06 aprile 2012 alle 14:42 / Fonte: The Sun
Autore: Mario Garau
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