E' articolo piuttosto forzato quello che Luca Bianchin propone sulla Gazzetta dello Sport. Prendendo spunto dalle parole di Prandelli di ieri e da una foto ormai 'd'annata', il collega della rosea rimette insieme i pezzi di quello che fu un tandem vincente in nerazzurro e che potrà tornare ad esserlo in Nazionale. Si fa leva sul fatto che entrambi siano ora lontani dall'Inter, come Bonucci, Santon e Diamanti (?), eludendo però il discorso generale, ossia che i nerazzurri - in questi anni 'senza azzurabili' - hanno vinto tutto e di più.

"Mario Balotelli aveva la stessa faccia seria, Destro sembrava un bambino. La foto è stata scattata nell’aprile 2007, perché Destro e Balotelli hanno già giocato insieme. Ovviamente erano due attaccanti, ovviamente la maglia è dell’Inter. In Primavera quell’anno giocavano gli ’87 e gli ’88 ma Balotelli, classe ’90, era troppo forte per restare negli Allievi: a gennaio Vincenzo Esposito, allenatore della Primavera, lo portò con lui. Mario aveva 16 anni ma fu già decisivo alle finali del campionato. Balotelli, però, non lasciò il gruppo degli Allievi e fece in tempo a giocare assieme a Destro, promosso dai Giovanissimi agli Allievi. Poi, insieme, vinsero il Viareggio 2008.
Neri senza azzurro - Per l’Inter la foto sa un (bel) po’ di beffa. La coppia d’attacco della Nazionale era tutta loro, poi Balotelli è stato ceduto al City e Destro è finito alla Roma passando da Genoa e Siena. Così, nel gruppo dei convocati da Prandelli per l’amichevole di Ferragosto contro l’Inghilterra non c’erano interisti. Bonucci, un altro prodotto del vivaio, è passato alla Juventus via Bari. Santon, comunque non convocato, è stato mandato a Newcastle. Diamanti, un titolare, è stato trattato ma mai preso. E Ranocchia ha perso l’azzurro quando — contrappasso cromatico — è diventato nerazzurro. L’ultimo interista simbolo dell’Italia quindi resta Materazzi, e per il futuro la speranza è Samuele Longo. Non a caso, riportato all’Inter con decisione da Moratti".

Sezione: Ex nerazzurri / Data: Sab 18 agosto 2012 alle 11:02 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni
vedi letture
Print