Intervenuto in diretta su Instagram nel profilo di Luca Macellari Palmieri, Keita Baldé analizza la sua carriera partendo dell'esperienza nelle giovanili del Barcellona: "Il Barcellona mi ha acquistato all’età di 9 anni, venivo da un Paese piccolissimo. C’era un autista che veniva a prendermi a casa, tre volte a settimana andavo ad allenarmi, sono stato sette anni alla cantera blaugrana. Poi all’età di 16 anni sono passato alla Lazio e ho vinto anche lo Scudetto con la Primavera, poi ho fatto l’esordio in prima squadra a 18 anni. Sono stato in biancoceleste per un un bel po’ di stagioni, infatti ho anche un po’ di accento romano. Ho imparato l’italiano in poco tempo, gli anni più importanti della mia vita sono stati a Roma, soprattutto quelli utili per maturare, farmi conoscere ed esplodere nel mio lavoro. Quando lasci una città e una squadra come il Barcellona per andare in un altro Paese che non conosci lo devi fare per mangiarti tutto, per arrivare per forza. Ci sono cose che la gente non vede: vedono solo quando uno è arrivato, le cose che ha, la bella macchina... dietro ci sono anche tanti sacrifici" assicura il senegalese.

Poi l'addio all'Italia, l'esperienza al Monaco e la parentesi all'Inter: "Dopo la Lazio decido di cercare una nuova strada, nuove sfide - racconta -. Mi piace conoscere cose nuove, altre squadre, paesi e compagni, soprattutto quando ti arrivano offerte importanti. Alla Lazio avevo fatto i miei anni, fantastici, ma come tutto nella vita arriva il giorno che vuoi provare altre cose. Avevo offerte in Italia che non sono andate a buon fine, poi c’è stata l’opportunità del Monaco e sono venuto qua. Qui adesso è il mio terzo anno, con una pausa all’Inter la scorsa stagione: sono andato in prestito con diritto di riscatto l’anno scorso e giocare lì era uno dei miei sogni nel cassetto, è un club che mi è sempre piaciuto fin da quando ero piccolo. Ho ammirato sempre questa squadra e tanti dei suoi calciatori. I miei idoli? Quando ero piccolo guardavo tanto Cristiano Ronaldo, Samuel Eto'o, Ronaldo il Fenomeno, giocatori così erano i erano i miei punti di riferimento".

Sezione: Ex nerazzurri / Data: Gio 23 aprile 2020 alle 20:42
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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