"Abbiamo iniziato a lavorare nell’ultima fase dello scorso campionato, a marzo, quando Davide era parecchio giù per i motivi che sappiamo. Ogni volta che Santon toccava palla, San Siro lo fischiava. Il procuratore mi contattò per aiutarlo a livello mentale". Intervistato ai microfoni di ForzaRoma.info, il Professor Stefano Tirelli, fondatore delle 'Tecniche Complementari Sportive' di cui è anche docente presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore dal 2004, ha raccontato così l'inizio della sua avventura come mental coach di Davide Santon. "Quando abbiamo iniziato Davide era molto demotivato: l’ambiente interista non era dei migliori, lui era diventato il capro espiatorio di una squadra che otteneva risultati altalenanti", continua Tirelli. 

A cosa era dovuto il blocco mentale di Santon?
“La realizzazione in positivo o in negativo di una performance viene sempre determinata da una serie di fattori. Davide è esploso all’Inter in una condizione ambientale molto favorevole, quando giocava nella super squadra di Mourinho. Gli anni successivi in nerazzurro sono stati per l’Inter un’altra storia: le dinamiche interne a livello societario, poi i cambi di allenatori che non hanno dato tanta fiducia al ragazzo, e gli infortuni hanno determinato nel periodo negativo del terzino”.

Tra l’Inter, il Newcastle.
“La parentesi in Premier League per lui è stata molto positiva. Ha collezionato una serie di partite importanti: ma il problema è che quando ti trovi in una situazione ambientale così confusa come è stata l’Inter del post Triplete bastano delle prestazioni al di sotto delle potenzialità che in Italia accade spesso che ci sia un capro espiatorio. Davide è un bravissimo ragazzo, una persona a modo ed è molto sensibile: percepisce molto le dinamiche intorno a sé. Lavoriamo a livello mentale per fargli trovare interiormente le proprie sicurezze e le proprie convinzioni, non aspettandosi dall’ambiente delle risposte di un certo tipo”.

È arrivato a Roma tra lo scetticismo generale.
“Santon ha lasciato l’esperienza Inter con tristezza, ha vissuto tantissimi anni in nerazzurro e si sentiva un veterano del club. Adesso ha scoperto una città bellissima, che conosceva poco. Si trova molto bene a livello di società, così come con l’allenatore. Stima molto Di Francesco, gli riconosce delle capacità importanti. In più ci sono stati una serie di eventi e di elementi che insieme stanno determinando quello che è l’inizio di una rinascita. Ad esempio l’ottimo lavoro fatto dal team dei procuratori di Davide che gli ha permesso di avere una chance importante in un grande club, ma anche la famiglia che gli è stato vicino dopo le minacce arrivate sui social pochi mesi fa. In quei giorni andai a casa sua per rincuorarlo e per aiutarlo a reagire a quegli eventi. Lui in questo momento sta raccogliendo la positività di tante cose: la capacità di reazione, il lavoro che stiamo facendo insieme, la società Roma e la città con cui sente un’ottima sintonia, poi la famiglia e i procuratori”.

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Sezione: Ex nerazzurri / Data: Lun 08 ottobre 2018 alle 13:24 / Fonte: ForzaRoma.info
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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