In attesa del ritorno della Serie A, in pausa come buona parte del resto dei campionati in giro per Europa e Mondo per via delle Nazionali, non manca l'attenzione oltreoceano rivolta dalla Gazzetta dello Sport nell'edizione odierna, con focus speciale su una vecchia conoscenza di casa Inter, oggi "re dei bomber" della Libertadores con 10 gol. Gabriel Barbosa Almeida, venticinque anni e un passato che per l'appunto da queste parti ritorna familiare: arrivato all'Inter, per "30 milioni di euro, col peso di “nuovo Neymar”, dopo aver conquistato l’oro olimpico nel 2016 e una cinquantina di reti in bacheca", da predestinato e andato via come l'ultimo dei nomi da ricordare, Gabigol "si porta dietro il peso del fallimento europeo, all’Inter soprattutto e poi al Benfica".

Un peso che oggi però non fa più fatica a trascinare, specie perché con il suo Falmengo sono arrivati 12 titoli dal suo arrivo, un dato mai raggiungo "neanche con gli idoli di casa, Romario e Adriano.  Zico, il mito, è a quota 13". Record che ad oggi l'attaccante brasiliano ha tutte le carte in regola per poter oltrepassare. Tra alti e bassi, Gabi non ha ancora raggiunto l'apice con la sua Seleção, ma continua a trovare il modo di cancellare le critiche.

Era da un po’  infatti che non andava a segno con i verdeoro ma, venerdì scorso, "ha avuto il coraggio a 5 minuti dalla fine di calciare il rigore del 2-1. E le critiche si sono subito spente" sottolinea il quotidiano milanese che riprende delle recenti dichiarazioni dell'ex interista che qualche tempo fa, durante un'intervista durante la quale era pure tornato sul suo passato italiano ha dichiarato di voler "disputare il Mondiale col Brasile e che giocare in Europa è il sogno di ogni calciatore" nonostante il burrascoso passato con il Vecchio Continente. Tra Nazionale e club,  allora, "provaci ancora, Gab". 




Sezione: Ex nerazzurri / Data: Dom 10 ottobre 2021 alle 15:09
Autore: Egle Patanè
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