Intervistato dal Corriere dello Sport, Luigi Di Biagio, ct dell'Under-21, parla così dell'Europeo di categoria alle porte e anche brevemente del suo passato nerazzurro.

Con l’Under 21 il suo lavoro a che punto è? 
"All’ultimo Europeo i dati ci hanno messo tra i migliori come qualità di gioco e corsa, purtroppo poi è andata come è andata (Italia fuori prima delle semifinali per il ko al debutto con la Svezia, ndr). Oggi ho un gruppo di trenta giocatori sui quali poter puntare e ci tengo a sottolineare che i 23 convocati formeranno una grande squadra". 
 
Grande quanto? 
"Secondo me questa è l’Under 21 più forte degli ultimi vent’anni". 
 
Ma per essere al completo, probabilmente, dovrà avere qualche concessione di Ventura. Rugani è infortunato, per il resto siete entrati nel dettaglio dei vari Donnarumma, Romagnoli, Gagliardini e Bernardeschi? 
"Sì, e tra poco saprò di chi potrò disporre. Oggi non lo so solo perché non mi hanno ancora comunicato chi di questi servirà alla nazionale maggiore nella corsa al Mondiale. Voglio dire però che Ventura dal primo giorno ha dimostrato disponibilità e rispetto nei nostri confronti, e per me qualsiasi scelta farà rispecchierà il massimo che può fare per noi rispetto alle sue esigenze". 
 
Ma Di Biagio si reputa meglio come calciatore o come allenatore? 
"Sono stato un buon centrocampista, ho fatto 60 gol in serie A, mica pochi... Però spero di fare meglio come tecnico". 
 
Perché? 
"Perché il rimpianto vero è quello di non aver vinto scudetto, Champions, Mondiale e Europeo. Ho vissuto il 5 maggio dell’Inter, in Francia ho sbagliato il rigore nel 1998, sempre con la Francia ho perso al Golden Goal nel 2000, in Champions sono uscito in semifinale contro il Milan dopo due pareggi. A un passo da tutto, ho chiuso con zero titoli. Spero di raccogliere qualcosa in panchina...". 

Sezione: Ex nerazzurri / Data: Mer 10 maggio 2017 alle 21:27 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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