Geometrie e muscoli a centrocampo: nei suoi piedi e nel suo fisico, futuro e prospettive per l'Inter che verrà. E' Patrick Olsen, ed è uno dei giocatori più interessanti della Primavera di Daniele Bernazzani. Ieri il centrocampista danese non ha affatto sfigurato al fianco di un sontuoso Duncan: tanti i palloni distribuiti alle correnti esterne con qualche buona conclusione dalla distanza, tra cui un insidioso calcio piazzato dal limite. L'ex Brondby si è fermato a parlare dopo la partita in esclusiva ai nostri microfoni. Queste le sue parole:

Patrick, ieri un secondo tempo sugli scudi. Qual è stato il fattore più importante della sfida?
"Sicuramente è stato decisivo il nostro atteggiamento, il pressare alto quando stavamo perdendo. Abbiamo dato il massimo perché ci tenevamo a vincere questa partita".

E' più facile giocare a fianco a un Duncan così?
"Quando giochi con giocatori di qualità giochi bene anche tu, ci si trova bene a vicenda. Mi trovo benissimo a giocare con Duncan e con tutta la squadra che è di alto livello".

In Danimarca si diceva che il Brondby ti abbia lasciato partire con troppa facilità...
"Non è così, per cambiare squadra non devi essere soltanto forte in campo, ma devi anche avere una gran personalità. Io mi sento forte dentro, per giocare all'Inter devi essere ad un livello importante. Possiamo sempre a giocare a uno, due tocchi. Chi dice che sono arrivato troppo presto all'Inter non dice una cosa vera,perché ho realizzato il mio grande sogno, arrivo nella squadra che ho sempre desiderato. Voglio restare assolutamente qui".

La senti la grande attenzione che hanno i tifosi nei tuoi confronti?
"Mi sento più forte e contento quando i tifosi mi sostengono. Sento tantissimo quest'attenzione, per me è molto bello".

A chi ti ispiri guardando la prima squadra?
"Mi piace Cambiasso per come gioca e per la qualità, è il tipo di centrocampista ideale".

A gennaio arriva Knudsen...
"Sì sì, lo sto aspettando. E' un ottimo giocatore".

Sezione: Esclusive / Data: Mer 05 dicembre 2012 alle 16:00
Autore: Mario Garau / Twitter: @MarioGarau
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