È stato uno dei migliori portieri dello scorso millennio. Profeta in Patria e stimatissimo anche oltre i confini del suo Paese. Professionista esemplare, arrivato in Italia forse troppo tardi, si è comunque fatto sempre apprezzare dai propri tifosi. Michael Konsel, ex estremo difensore di Rapid Vienna, Roma e Venezia, in esclusiva per FcInterNews, ricorda il suo passato nel Bel Paese, analizza la sfida di Europa League tra austriaci e meneghini e svela poi alcuni aneddoti succulenti e particolarmente interessanti che riguardano lui e il mondo nerazzurro.

Di che cosa si occupa attualmente?
“Lavoro per Sky Austria come opinionista tv, scrivo per il più importante quotidiano nazionale e sono titolare di un’agenda che riguarda in prima persona i miei interessi”.

Cosa ricorda dell’esperienza da giocatore con la Roma?
“Parliamo di due anni eccezionali in giallorosso. Un livello alto. Una bella squadra. Con compagni di rilievo come Aldair, Cafù, Delvecchio e un giovane ma già forte Francesco Totti”.

Lei venne acquistato dal Rapid Vienna nel 1997. Qualche anno prima, nel 1990, aveva già assaporato il calcio italiano sfidando l’Inter in Coppa Uefa…
“Ricordo benissimo l’andata. In casa vincemmo 2-1. E io parai un rigore a Brehme. Si figuri che ne ho parlato con lui proprio l’anno scorso. Ci siamo trovati per caso ad una festa in baita, vicino agli impianti sciistici di Kitzbuhel. Abbiamo scherzato sull’episodio. Lui segnò un penalty decisivo nella finalissima del Mondiale di Italia ’90. Ma io qualche mese più tardi riuscii a neutralizzare il suo tiro. Si tratta di una parata indimenticabile per me”.

Al ritorno però per voi le cose non andarono benissimo…
“Uff, una partita stranissima. Io venni espulso e noi all’ultimo minuto dei tempi regolamentari sbagliammo il gol qualificazione. Peccato. L’Inter allora era uno squadrone, con tantissimi fuoriclasse. Per noi, che comunque eravamo un ottimo team, soprattutto in casa e grazie al pubblico amico, fu una sorpresa batterli”.

Come vede lo scontro di febbraio tra Rapid Vienna e l’Inter attuali? 
“Nel calcio tutto può succedere. Ma i nerazzurri sono favoriti e credo proprio che passeranno il turno. In questo momento il Rapid ha tantissimi problemi. Malissimo in campionato, dove ha perso pure il Derby 6-1, bene invece in Europa League. Qualche individualità c’è. Knasmüllner, l’ex del match è molto bravo tecnicamente. Mi piacciono anche Murg e il Capitano, Schwab. Ma manca l’amalgama della squadra. Singolarmente è una cosa, in generale però in questo momento manca qualcosa, anche se, come ho già detto, in Europa League hanno ottenuto buoni risultati”.

Cosa ne pensa del suo ex allenatore Spalletti?
“Le rivelo una cosa. Fu lui in persona a chiamarmi per convincermi a trasferirmi a Venezia. Mi voleva perché sapevo giocare con i piedi. Il mister già allora era una grande professionista. Infaticabile lavoratore. Si capiva che avrebbe fatto strada e sarebbe arrivato a guidare un top team. Una bravissima persona, un po’ particolare, nel senso buono del temine: un tipo. Con un cuore gigante e col quale ebbi un bel rapporto lavorativo, nonostante non sia durato così tanto con Zamparini come Presidente. Sicuramente lo chiamerò e ci vedremo a Vienna. Mi farà piacere salutarlo”.

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Sezione: Esclusive / Data: Mer 02 gennaio 2019 alle 13:35
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
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