Le immagini di Christian Eriksen stramazzante al suolo al 43esimo del primo tempo di Danimarca-Finlandia hanno ovviamente fatto il giro del mondo. Dall’angoscia alla speranza. Dalla disperazione all’emozione per un ragazzo di 29 anni che ha rischiato seriamente la vita. Giuseppe Pomè, primario in cardiochirurgia del prestigioso Gaslini di Genova, nonché considerato un luminare nel suo campo, interpellato da FcInterNews prova, senza sensazionalismi, come è giusto che sia, a spiegare a livello tecnico cosa possa essere successo.

Cosa ha pensato quando ha visto Eriksen accasciarsi al suolo?
“Non ho visto la scena in diretta, ma solo successivamente. In ogni caso quando scorrono quelle immagini puoi pensare solo che sia un fatto cardiaco o cerebrale acuto”.

Possiamo sostenere che Kjaer prima e i medici poi, abbiano salvato la vita ad Eriksen?
“Certo. Le informazioni in nostro possesso, ossia che il cuore avesse smesso di battere, possono significare solo che Christian abbia subito un arresto cardiaco o una fibrillazione ventricolare, ossia un’aritmia che non permette al cuore la funzione di pompa. È stato importante pure ventilarlo. Però chiaramente per conoscere la situazione nei dettagli dovremmo visionare i relativi documenti. Io immagino che i dottori della Danimarca abbiano già un’idea precisa di cosa sia accaduto, anche perché gli esami, se una cosa è evidente, la segnalano”.

Fondamentale anche l’utilizzo del defibrillatore.
“Se Eriksen avesse avuto una fibrillazione ventricolare, il defibrillatore gli ha salvato la vita, o quantomeno può avergliela salvata. Di fatto il defibrillatore è uno strumento che, attraverso le placche, ti permette di vedere se il cuore sta fibrillando, ossia non sta funzionando correttamente. Il suo corretto uso, consente, nei casi indicati, di riportare il cuore a battere correttamente”.

Immagino sia troppo presto però per parlare del futuro di Eriksen.
“Assolutamente. In primo luogo perché ovviamente, come spiegato anche prima, si dovrebbero visionare tutti gli esami inerenti al giocatore. E poi ora si deve essere felici che il ragazzo – come si legge – sia stato salvato. Possiamo fare delle ipotesi. O lui ha una forma di una malattia coronarica: normalmente quella della coronaria destra, piuttosto che la sinistra, genera più di frequente un’aritmia. Oppure può soffrire di una malattia primitiva del muscolo cardiaco. Quello che è certo è che una cosa del genere non avviene per caso. Sarà legato ad una causa scatenante non nota, ma che già c’era”.

Uno sportivo come Eriksen però è sempre stato controllatissimo. Possono sfuggire certi dettagli anche nelle visite specializzate? 
“Purtroppo può avvenire. Capita che possa sfuggire un quadro patologico cardiaco che poi si manifesta in modo così brutale e acuto. Il motivo è che anche esami accurati possono non segnalare delle patologie che solo esami specifici possono evidenziare”.

E il ragazzo potrà sperare di poter tornare a giocare a calcio?
“Difficile dare una risposta. Se c’è stata una ripresa così rapida, è logico pensare che possa in futuro condurre una vita normale. E questo mi sembra già tanto. Ed è la cosa più importante”.

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Sezione: Esclusive / Data: Lun 14 giugno 2021 alle 18:13
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
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