Ha vissuto e giocato in Italia per più di 10 anni. Thomas Helveg, un passato in Serie A tra Udinese, Milan e Inter, parla ancora perfettamente la nostra lingua. Ovviamente è entusiasta dell’approdo del suo connazionale Christian Eriksen nel Bel Paese. E in esclusiva per FcInterNews, tra quel che è stato e prospettive future, dice la sua (anche) sul Derby di Milano. "I ricordi nella massima serie, fortunatamente, sono per la maggior parte belli. Con l’Inter ho disputato solo una stagione e i Derby non andarono benissimo: un pareggio e una sconfitta. Nel Milan invece, tra gli altri, viene subito in mente quel 6-0, una partita fuori dalla norma".

Lei ha avuto Zaccheroni sia in nerazzurro che in rossonero.
"Sì, al Milan con lui in panchina vincemmo lo Scudetto. All’Inter sostituì Cuper, anche se tecnicamente arrivò dopo l’unica panchina di Verdelli. Difficile dire cosa non andò per noi due in nerazzurro. Poi nell’annata successiva arrivò Mancini, ci fu un cambiamento, e da lì la storia cambiò".

Ha giocato con tanti campioni su entrambe le sponde del Naviglio.
"Ho avuto il piacere di giocare con tantissimi fuoriclasse. Dell’Inter posso dirle Vieri, Recoba, Stankovic e Zanetti. E nonostante rimasi in nerazzurro solo un anno, devo dire che era una squadra composta da alcuni giocatori di classe. Ho difeso invece la maglia del Milan per 5 stagioni, quindi ovviamente la lista di campioni è superiore, anzi, potrei dire infinita. Dovessi nominarli tutti resteremmo qui sino a domani. Dai senatori: Maldini, Albertini e Costacurta. Ai top players come Sheva, Bierhoff, Boban, Weah, Sebastiano Rossi e Abbiati in porta".

Oggi mancano campioni di questo tipo?
"Io credo che la storia della Serie A deve essere analizzata sotto questo aspetto. Quando giocavo io, era pieno di campioni. Nelle annate successive molte cose cambiarono. Tutti i grandi giocatori si trasferirono in Inghilterra o nelle altre leghe. In Italia uscì pure lo scandalo di Calciopoli. Non dico che la massima Serie fosse mal vista, però sicuramente ci furono anni di profondo cambiamento. Quindi ogni squadra delle Serie A dovette fare i conti con quella realtà. Non fu una questione riguardante solo Inter o Milan. La gente alla fine va allo stadio per vedere e applaudire i fuoriclasse. E mi sembra proprio di vedere adesso in tal senso segnali incoraggianti, quello che i giocatori top stiano tornando a scegliere la Serie A".

Tra questi c’è Eriksen?
"Christian è un campione. Però è diverso magari da quello che alcuni si possono immaginare. Non credo possa segnare 15 gol, pronti via. È quel tipo di giocatore che fa girare la squadra e può fare la differenza. Sulla sua importanza non si discute. Ma attenzione: è arrivato a metà stagione, ci vorrà del tempo perché entri alla perfezione nei meccanismi nerazzurri. Conte magari è stato quasi costretto a inserirlo fin da subito e non è facile. Io non ho dubbi sul suo valore, dobbiamo solo aspettare e vedere quando potrà dimostrare le sue capacità. Il suo acquisto è importante anche a livello significativo, è un segnale forte al campionato. Come dire: ‘Ci crediamo, vogliamo arrivare fino in fondo e vincere il campionato".

Lei è più interista o milanista?
"Il mio cuore appartiene ai rossoneri. D’altronde parliamo di 5 anni della mia vita. Ma seguo con interesse anche l’Inter".

Allora se le dico derby al Milan e scudetto all’Inter?
"Per il bene del calcio italiano se vincesse una squadra diversa dalla Juve sarebbe interessante, una scossa alla Serie A. Quindi domani tifo Milan, i rossoneri hanno davvero bisogno di un successo. E qualora i nerazzurri dovessero perdere il derby, non perderebbero mica il campionato. Ripeto: devono lottare sino in fondo per lo scudetto".

Ibrahimovic, Eriksen e Lukaku potenziali uomini derby. 
"Guardi, su Zlatan faccio lo stesso discorso di Eriksen. Sono felice sia tornato al Milan e anche un po’ sorpreso. Parliamo di un segnale forte, di un campione che ha scelto l’Italia. Con lui i rossoneri possono sperare di poter tornare sulla strada giusta. Nonostante l’età è in forma e i suoi compagni sanno che può creare qualcosa di importante da un momento all’altro".

Sezione: Esclusive / Data: Dom 09 febbraio 2020 alle 14:40
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
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