Il giorno dopo la disfatta casalinga dell’Inter contro il Bologna, Luciano Spalletti ha regolarmente lavorato con la squadra ad Appiano Gentile – per studiare la crisi e trovarle una soluzione – e non potrebbe essere altrimenti. Il tecnico di Certaldo è sul banco degli imputati per i recenti risultati dei nerazzurri (0 vittorie e 0 gol nel 2019, fuori dalla Coppa Italia contro la Lazio), ma non è a rischio immediato di esonero. Il suo eventuale addio prima di giugno – cosa che l’Inter vorrebbe evitare perché non vi sono sostituti liberi all’altezza sul mercato, e i big non firmano a stagione in corso – è strettamente legato al passaggio del turno in Europa League. Secondo quanto verificato da FcInterNews infatti, solo l’eliminazione dalla coppa per mano degli austriaci del Rapid Vienna indurrebbe la proprietà a licenziare il tecnico. Non trovano inoltre conferme le voci diffuse sui social da ieri circa il possibile insediamento di Cambiasso quale traghettatore del team sino a fine anno.

In tutto questo, Spalletti, però, non può di certo sorridere. Uscito con gli occhi lucidi da San Siro ieri sera, sente il peso della responsabilità e – forse – un abbandono da parte dei suoi che si è consumato proprio nel match col Bologna. Il suo futuro pare già scritto: tirare avanti altri 4 mesi e salutare il mondo Inter a stagione chiusa, possibilmente bissando la qualificazione alla Champions League dell’anno scorso. Al suo posto, rimane forte come suggestione il nome di Antonio Conte, seguito da tempo dalla famiglia Zhang e che con Beppe Marotta potrebbe finalmente giungere a Milano, ma l’ex Juve non sarebbe il profilo più “caldo”. Come verificato da FcInterNews, Jorge Mendes ha già svolto le prime manovre per riportare José Mourinho all’ombra della Madonnina. Il portoghese, insieme a Conte, è il nome più gettonato per l’Inter del dopo Spalletti che vuole accelerare il processo di crescita. A questo, però, andrà sommato un mercato all’altezza, cosa di cui Luciano – pur avendo le sue responsabilità, leggasi Radja Nainggolan – non ha goduto a pieno. La fine dell’inverno e la prossima primavera diranno a società e tifosi che estate devono aspettarsi, con i primi che potrebbero prendere il posto sul banco degli imputati al posto di Spalletti, e i secondi che dopo 8 anni vorrebbero vedere la loro squadra alzare almeno un trofeo.

Sezione: Esclusive / Data: Lun 04 febbraio 2019 alle 17:40
Autore: Filippo M. Capra / Twitter: @FilippoMCapra
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