Ancora un'annata importante per le giovanili dell'Inter, culminata con la vittoria dell'Under 17 di Andrea Zanchetta a spese della Roma grazie alla serata capolavoro di Sebastiano Esposito autore di una tripletta. Di lui e di altre promesse del vivaio nerazzurro, FcInterNews.it parla con un tecnico che conosce molto bene l'ambiente, ovvero l'ex mister della Primavera interista Stefano Vecchi.

Questo è stato l'anno in cui è venuto fuori il talento di Sebastiano Esposito, che ha avuto anche l'onore di debuttare con la prima squadra in Europa League. Quali prospettive ha e cosa gli manca ancora per completarsi?
"Esposito è di sicuro uno dei talenti migliori dell’Inter e del calcio italiano. È chiaro che essendo molto giovane ha margini di crescita e miglioramento sotto tutti gli aspetti, soprattutto dal punto di vista fisico".

Conosce molto bene Andrea Pinamonti, che quest'anno si è fatto notare in Serie A col Frosinone per poi disputare un grande Mondiale Under 20. Può dirsi pronto per l'Inter oppure è giusta la scelta della società di mandarlo ancora altrove per crescere ulteriormente?
"Pinamonti quest’anno a Frosinone ha dimostrato già tutte le sue qualità. Noi lo abbiamo sempre saputo, anche lui è sempre stato uno dei giocatori più importanti del settore giovanile dell’Inter e ha bruciato le tappe andando in prima squadra prima del previsto. È chiaro che ha bisogno di fare esperienza e, come detto, già quest’anno a Frosinone ha dimostrato parecchio, poi spetta alla società e a Conte decidere se sarà in grado di poter far parte della rosa della prima squadra. Ma ribadisco che sta già dimostrando delle qualità importanti".

Si parla ancora una volta di tanti giovani pronti a partire per il discorso legato alle plusvalenze, adesso i nomi caldi sono quelli di Zinho Vanheusden, Alessandro Bastoni e Federico Dimarco. La strategia della recompra è comunque da ritenersi valida per evitare di perdere il controllo di questi giocatori? Potranno anche loro essere parte dell'Inter del futuro?
"Negli ultimi anni il fatto di riuscire a dare una mano alle casse e all’equilibrio finanziario della società attraverso il sacrificio di giocatori giovani è stata indubbiamente una cosa importante che vale quanto avere un giocatore in prima squadra perché grazie a certe cessioni si è avuta la possibilità di prendere giocatori già pronti. Vanheusden ha fatto vedere cose notevoli quest’anno in Belgio. È stato considerato uno dei difensori migliori in tante classifiche del campionato belga, già a questa età, il che dice molto sul giocatore che è. Dimarco stesso, che io conosco molto bene, è un giocatore pronto anche lui. Lo ha dimostrato quest’anno al Parma. Bastoni non fa parte del gruppo dei miei ragazzi perché è cresciuto a Bergamo, nell’Atalanta, però anche lui quest’anno in Emilia ha fatto vedere cose importanti".

La sua 'scomoda' eredità sulla panchina della Primavera è stata raccolta da Armando Madonna, arrivato in finale scudetto dove però si è dovuto inchinare a una grande Atalanta. Come giudica il suo operato?
"La Primavera dell’Inter quest’anno a mio avviso ha fatto un percorso positivo al di là del fatto di non aver vinto. Si sono messi in evidenza dei ragazzi bravi e qualcuno lo avevo già io nella scorsa stagione. È arrivata in finale con l’Atalanta che è molto forte, ha perso ma ha fatto un percorso indubbiamente positivo. Poi vincere un campionato significa essere anche in perfetta forma nella parte finale e non è sempre semplice". 

Atalanta e Inter, a livello nazionale, sono riconosciute come le migliori realtà per quanto concerne il settore giovanile. Quali sono secondo lei tratti in comune e le differenze tra i due ambienti?
"Atalanta e Inter a livello di settore giovanile sono indubbiamente due delle migliori in Italia. Il settore giovanile dell’Atalanta non lo conosco benissimo, ma da fuori posso dire che è da anni che lavorano benissimo. Ultimamente, alla bravura e alla qualità dei giocatori locali, hanno integrato la qualità di giocatori stranieri molto forti per cui sta diventando una realtà di un certo livello anche dal punto di vista internazionale. A guardare l’organico, stanno facendo passi da gigante, come ha sempre fatto in questi anni anche l’Inter. Sono squadre che generalmente arrivano alle finali di qualsiasi campionato nazionale e di qualsiasi categoria. E riforniscono le nazionali con un numero di giocatori sempre elevato, dimostrazione di quanta attenzione prestino nel lavorare, riuscendo non solo a scovare giocatori di talento ma anche di quanto riescano a farli crescere".

Egle Patanè

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Sezione: Esclusive / Data: Sab 22 giugno 2019 alle 18:00
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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