Contratto: "Santon e Obi, il meglio deve ancora arrivare"

Complice qualche infortunio di troppo, Davide Santon e Joel Obi hanno fatto capolino in prima squadra. Per il difensore si tratta di un ritorno, mentre il centrocampista è alle prime apparizioni in maglia nerazzurra. Entrambi giovanissimi, essendo classe ’91, per loro il bello comincia ora, così come afferma, in esclusiva per FcInterNews.it, il loro manager Renzo Contratto.

Contratto, a Lecce Santon ha giocato a destra: come lo ha visto, considerato che siamo tutti abituati a vederlo giocare sul lato opposto?

“Davide gioca indifferentemente a destra come a sinistra. Nel corso della sua carriera, a livello giovanile, ha imparato a giostrare in più ruoli: da attaccante, è poi passato ad esterno destro offensivo e poi, nell’Inter, lo hanno impostato esterno basso, sia sinistro che destro”.

Contro i salentini ha avuto qualche difficoltà.

“Secondo me Davide a Lecce è andato bene, anche se la maggior parte degli addetti ai lavori non sa che ha giocato con un forte dolore a due unghie a tal punto che, tra il primo e il secondo tempo, si è fatto prestare gli scarpini da un suo compagno, con un numero superiore al suo, così da non sentire il dolore” .

Qualcuno storce la bocca ai risultati della squadra di Benitez.

“Ovviamente, dall’Inter e dai campioni d’Europa ci si aspetta vittorie rotonde e grandi prestazioni e quando esce fuori un pareggio, per di più contro una neopromossa, via ai processi”.

Che bella scoperta Joel Obi!

“Dispiace che sia incappato in questo infortunio muscolare proprio in un momento positivo: aveva scalato posizioni e Benitez lo prendeva in forte considerazione”.

Promosso a pieni voti sia contro il Lecce che nel derby.

“Dal mio punto di vista, ha fatto bene e può fare ancora di più: ripeto, peccato per l’infortunio”.

Si parla di tre settimane di stop: conferma?

“Tutti ci auguriamo che possa guarire al meglio: i tempi sono questi, ma quando si tratta di muscoli io penso sempre che convenga aspettare 3/4 giorni in più per essere sicuri di essere guariti al cento per cento”.

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