"Al giorno d'oggi non possiamo più fermarci a guardare il passato di qualcuno. All'Inter serve una persona forte per tornare grande. Per questo motivo vorrei Antonio Conte sulla panchina nerazzurra". L'esonero di Stefano Pioli sta inevitabilmente tenendo banco in casa Inter. Il tecnico di Parma si è ritrovato inaspettatamente a casa a sole tre giornate dal termine del campionato e la decisione di affidare la conduzione tecnica a Stefano Vecchi ha scatenato reazioni contrastanti in tutto l'ambiente calcistico. Non tanto per la nomina ad interim dell'allenatore della Primavera interista, quanto per il trattamento riservato all'ex tecnico della Lazio. Ne abbiamo parlato in esclusiva con Nicola Berti, idolo della Milano nerazzurra, che vive con molta passione e interesse tutto ciò che riguarda la Beneamata e i risvolti che questo avvio di rivoluzione societaria possano fruttare nel lungo periodo.

Un esonero che ha impietrito tutti. A poco più di 48 ore dal comunicato ufficiale del club se ne parla ancora con non poca incredulità. Lei come l'ha presa?
"Male, non è stata la decisione giusta. Posso capire che ora i cinesi vogliano costruire una società seria, ma a tre giornate dalla fine del campionato non ha senso esonerare un allenatore. Probabilmente si erano spostati anche gli equilibri all'interno dello spogliatoio". 

In effetti sembra che la dirigenza fosse inizialmente all'oscuro della decisione presa da Zhang. Suning ha voluto mandare un messaggio con l'allontanamento di Pioli?
"Sì, credo di sì. Suning vuole una società forte e ha le capacità imprenditoriali ed economiche per riportare l'Inter dove merita di stare. Questa decisione, arrivata direttamente dalla Cina, è un richiamo a tutti. Il futuro si costruisce con serietà e determinazione. Non a caso hanno annunciato Sabatini il giorno dopo, un grande innesto a mio modo di vedere. Purtroppo Stefano è stato il capro espiatorio e mi dispiace molto". 

E il toto-allenatore impazza...
"Io sarei contentissimo se arrivasse Conte. È vero che è juventino, ha giocato ed allenato la Juventus, ma al giorno d'oggi non dobbiamo più guardare a queste cose. Per me è quello che potrebbe davvero far la differenza, è la figura forte di cui necessita ora lo spogliatoio, e penso che Sabatini sia stato ingaggiato anche per convincerlo a lasciare Londra". 

E nel caso dovesse resistere alla avances di Suning e restare al Chelsea?
"Allora la mia prima opzione sarebbe Spalletti. Solo dopo proverei ad arrivare a Simeone".

Filippo M. Capra

Sezione: Esclusive / Data: Ven 12 maggio 2017 alle 11:10
Autore: Redazione FcInterNews / Twitter: @FcInterNewsIt
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