La vittoria contro il Milan fa ancora rumore, anche e soprattutto per la portata del risultato. Ma il derby è alle spalle. E siamo solo alla seconda giornata. L’intervista con Beppe Bergomi, protagonista di un’Inter d’altri tempi, è l’occasione per rivisitare ancora una volta l’ottimo quattro a zero ma anche il pretesto per guardare al prossimo futuro per capire quale stagione aspetta l’Inter.

Bergomi, come soppesare la vittoria nel derby?

“Mourinho è un uomo ed un tecnico intelligente: a distanza di qualche giorno – e alla ripresa del campionato – saprà pesare bene questo quattro a zero. Sono giusti i festeggiamenti, la gioia e anche gli sfottò, ma poi bisogna tenere conto anche di altre variabili”.

E cioè?

“Ho fatto la telecronaca a Sky e ricordo bene – e con un po’ di ansia – i primi venti minuti: Pato che saltava Lucio, Maicon che si faceva superare da Flamini. Tra l’altro, quest'ultimo è stato onesto e ha sottolineato – in una dichiarazione di ieri – che ci vorrà del tempo affinché i nuovi si integrino”.

Il Milan è fuori dallo lotta scudetto?

“È molto presto: eviterei di tagliare fuori qualche squadra. E poi, sono convinto che il Milan abbia una rosa migliore rispetto alla scorsa stagione. Credo che ci voglia tempo anche per loro…”.

Però, ora, l’unica concorrente dell’Inter – così come ha affermato anche il presidente Moratti – è la Juventus.

“Sì, è così: la Juventus è molto forte. Perché ha inglobato in questo mercato fisicità, Felipe Melo, e qualità, Diego, e ha più opzioni in panchina rispetto allo scorso anno. Ad oggi, la sfida è Inter-Juventus”.

L’Inter invece come la vede?

“Ha giocatori che non aveva gli altri anni, laddove con la fisicità – Ibrahimovic, Cruz, Crespo e Adriano – poteva risolvere qualsiasi partita in qualsiasi momento. Oggi, invece, ha giocatori più tecnici, quindi il risultato lo si raggiunge tramite una mole di gioco che deve essere qualitativamente alta”.

Il suo pronostico qual è?

“Lo scorso anno ho detto Inter senza dubbi, quest’anno vado più cauto. Ma la griglia di partenza è Inter, Juventus e Milan”.

Questo gioco basato sulla qualità può far fare a Milito e soci più strada in Champions League?

“Riuscire a fare meglio degli scorsi anni in coppa è proprio l’obiettivo stagionale: credo sia giusto aver agito così: è stato fatto tutto con molta coerenza. In Champions devi giocare e trovare più soluzioni che non basarti solo sulle qualità dei singoli”.

La sfida contro il Barcellona quali pericoli porterà?

“Sarà una bella sfida, entusiasmante, non scontata, anche perché il Barcellona ha delle “pause” difensive che l’Inter potrebbe – e dovrebbe – sfruttare”.

Con Sneijder il mercato sembrava chiuso, poi è spuntato il nome di Pandev.

“Pandev è un ottimo giocatore, generoso e che vede la porta. Ma io credo che se dovesse venire all’Inter farebbe molta panchina. Forse guadagnerebbe di più ma, personalmente, apprezzo di più quei giocatori che, mettendosi in discussione, accettano di andare in una squadra di medio livello per essere titolari, piuttosto che stare in una big e giocare quattro/cinque partite da titolare all’anno. Poi, da un punto di vista tattico non saprei: è difficile che il macedone giochi da trequartista. C’hanno provato alla Lazio ma non è andata granché”.

Bergomi, quando sceglierà tra panchina e telecronache?

“Per ora tengo tutto. Mi piace lavorare a Sky, è un mondo giovane, attivo, propositivo e poi le telecronache le faccio con passione, trasporto, imparzialità e apprezzo che queste caratteristiche vengano riconosciute anche dagli addetti ai lavori”.
 

Sezione: ESCLUSIVE / Data: Gio 03 settembre 2009 alle 16:00
Autore: Giuseppe Granieri
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