Addio sogni di gloria per l'Inter? Dopo l'1-1 di Bergamo sembra proprio di si. Quelle davanti corrono e continuare a pareggiare in trasferta contro squadre sulla carta inferiori non porta da nessuna parte. Per la quarta volta in dieci partite la squadra di Mazzarri si è fatta raggiungere: una volta al Meazza e tre in trasferta, dopo essere passata in vantaggio. Ci sta con la Juventus. Non ci sta con Cagliari, Torino ed Atalanta. Nei momenti topici delle gare in questione è mancata la personalità delle grandi squadre, l'istinto del killer che fa la differenza. E ancora una volta, nonostante il buon rientro di Samuel, si è sentita l'assenza di un leader della difesa come Campagnaro.

Walter Mazzarri è un ottimo allenatore, ha dato una fisionomia e una certa solidità alla compagine nerazzurra che si è vista in ogni partita, anche nell'unica persa, contro la Roma. Ma l'allenatore non va in campo e in certi frangenti emerge la mancanza di almeno tre elementi, uno sicuramente a centrocampo, in grado di fare la differenza. E dispiace che nella stagione in cui si sta rivedendo il Cambiasso in grado di fare tanta legna nella zona nevralgica del campo, stia steccando quello che dovrebbe essere il tenore in grado di produrre l'acuto vincente. Mi riferisco a Mateo Kovacic, che sta sperperando ormai troppe occasioni per dimostrare di essere quel talento così tanto reclamizzato dopo il suo acquisto nello scorso gennaio.

Se gioca mezzala non incide come dovrebbe fare  il grande campione, se gioca dietro la punta, non fa la differenza. Il diciannovenne croato, complice anche quello sguardo da bambino, sembra un pulcino bagnato e la pioggia di Bergamo ha amplificato tale fotografia. Davanti non si è poi visto il miglior Palacio, ma ogni tanto ci sta che il fantastico Trenza non riesca a buttarla dentro. Bene invece Ricky Alvarez che conferma di essere quasi insostituibile in questa squadra. Bene anche Mauro Icardi, che non sarà al top fisicamente come dice Mazzarri, ma ogni volta che entra si fa sentire, vedi gol con  Juventus e Cagliari e il clamoroso palo con l'Atalanta.

Ma l'Inter ha pareggiato a Bergamo e ora il cammino verso il terzo posto si complica, anche se il campionato è ancora molto lungo. E domenica si va ad Udine. Per vincere, ma tra i dire e il fare c'è di mezzo il mare, oltre che Totò di Natale. Si va comuqnue avanti, in attesa di gennaio e dei propositi del signor Erick Thohir.

 

Sezione: Editoriale / Data: Mer 30 ottobre 2013 alle 00:00
Autore: Maurizio Pizzoferrato
vedi letture
Print