Innanzitutto, più dell'Inter la vera vincitrice ieri sera al Meazza è stata la Nike. Perché mentre si discute sulla qualità dei concept della nuova maglia che stanno circolando in rete, la quarta esibita dai nerazzurri contro la Roma, piuttosto vituperata al primo impatto, vista dal vivo si è rivelata una piacevole sorpresa. Nulla che richiami particolarmente la storia del club, però vederla addosso ai calciatori l'ha rivalutata e non poco. Viene voglia davvero di andare rapidamente sullo store online e ordinarla.

Quindicesima vittoria consecutiva al Meazza, ieri contro un avversario tosto che un paio di settimane fa nutriva l'ambizione di andare in finale di Europa League e, chissà, di vincerla. Prima dei sei gol rimediati malamente all'Old Trafford. Antonio Conte ha sconvolto la formazione tipo, proponendo un'altra difesa inedita e rilanciando dal primo minuto Matias Vecino, con Nicolò Barella in versione secondo play alla Christian Eriksen. Neanche il tempo di prendere atto delle novità che l'Inter si trova avanti 2-0 con i colpi da biliardo di Marcelo Brozovic e dello stesso Mate. Il quale meritava questa soddisfazione dopo un calvario durato mesi. Vederlo in campo da mezzala d'inserimento, con buoni risultati, lascia un sapore amaro in bocca per ciò che poteva essere e che, causa infortuni, non è stato e forse non sarà mai.

Contro una Roma offensivamente volenterosa e qualitativa, ma vittima di enormi scompensi in fase difensiva, i nerazzurri giocano con disinvoltura e serenità, senza l'ansia di dover vincere a tutti i costi: la condizione ideale per divertire e divertirsi, come accaduto nel primo tempo al netto di un errore difensivo che ha spianato la strada al gol di Henrikh Mkhitaryan. Può capitare, ci mancherebbe, ma nella rete dell'armeno va apprezzata la giocata precedente di Edin Dzeko, quanto basta a spiegare perché Conte lo avrebbe voluto (e lo vorrebbe ancora) al proprio servizio. Il secondo tempo, per una mezz'ora abbondante, non è entusiasmante come il primo perché la stanchezza inizia a farsi strada e i giallorossi, costretti dal risultato, aumentano la loro pressione offensiva. La situazione ideale per ripartenze letali, che però latitano o vengono inficiate da troppe imprecisioni. Nulla di sorprendente, è pur ssempre il classico turno infrasettimanale in cui l'Inter non offre il meglio di sé nonostante la presenza di calciatori più freschi. Nota di merito per Achraf Hakimi: con il suo ingresso la squadra guadagna in imprevedibilità e profondità, costringendo i ragazzi di Paulo Fonseca ad abbassare il baricentro. Poi, allo scadere, eccolo scattare come 'gazzella che esce di foresta (pardon, maestro Vujadin)' e servire a Romelu Lukaku un comodo pallone per il 22esimo gol in campionato, che si somma all'assist nel primo tempo per Vecino: 22+11, e il tassametro sta ancora correndo.

Sarebbe bello fingere che non sia successo, però per dovere di cronaca va registrata la brutta reazione, di pancia, di Lautaro Martinez nei confronti di Conte. L'argentino, peggiore in campo tra i suoi, non ha gradito la sostituzione e non ha fatto nulla per nasconderlo, scalciando una bottiglietta e indirizzando sguardo torvo all'allenatore. Il quale, inevitabilmente, dopo averlo ignorato gli ha indirizzato la classica lezione di vita e ha evitato di presentarsi davanti alle telecamere a fine gara (bene ma non benissimo...). Viene da chiedersi: episodio isolato e trascurabile, o manifestazione di un nervosismo da parte del Toro? Le interpretazioni le lasciamo agli esperti e a chi sostiene di avere una laurea in psicologia. Di certo domani i due affronteranno il discorso e possibilmente lo archivieranno in modo pacifico (per Christian Stellini è già tutto passato, l'accendiamo?), perché francamente, alla luce della già complicata situazione societaria, di problemi di campo l'Inter non ha proprio bisogno.

Adesso testa a sabato prossimo, una partita che Conte farà di tutto per vincere perché per lui non è come le altre. E non dovrebbe comunque esserlo per chi indossa questa maglia, a prescindere. Dopo anni di sottomissione, finalmente l'Inter ha la ghiotta occasione di rovinare la stagione della Juventus, una sorta di all in che cancellerebbe anni di magre figure. E poi, vuoi mettere il piacere di vincere contro chi deve scucirsi lo Scudetto e consegnartelo?

VIDEO - INTER AWAY KIT 2021/22: ECCO COME SARA' LA SECONDA MAGLIA SECONDO FOOTY HEADLINES

Sezione: Editoriale / Data: Gio 13 maggio 2021 alle 00:00
Autore: Fabio Costantino / Twitter: @F79rc
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