Prima di insultarmi fatemi argomentare. La prima parte del titolo troverà d’accordo la quasi totalità di ogni interista. La seconda invece non piacerà molto. Ma sono fatto così. Dico e scrivo ciò che penso, non quello che la gente vorrebbe sentirsi dire. Magari però leggete fino alla fine, senza fermarvi. Poi traete le conclusioni.

Partiamo dal brasiliano. E da i complimenti più sinceri per i tifosi. Bravissimi. Nel vostro piccolo state facendo tantissimo. #RIPRENDIRAFINHA sta funzionando alla grande. Il giocatore è venuto a conoscenza di questa moderna, civile e intelligente sommossa popolare via web. Ne è felice. E dentro di sé spera ancora di tornare a Milano. Il che sarebbe a mio avviso, sia a livello tecnico, che extra campo, un acquisto top. Attenzione: solo uno scriteriato non sarebbe felice dell’ingaggio di Nainggolan, solo uno scellerato non si riprenderebbe il giocatore brasiliano. Che però dal canto suo non può aspettare l’Inter in eterno, né non ascoltare altre proposte. Sapete, per lui comunque si tratta di lavoro. Del mestiere più bello del mondo, dove ti pagano per giocare a calcio. Per trasformare la tua passione da bambino in un impiego. Ma sempre di professione e di professionista si tratta. Ecco perché non mi sento di criticare la scelta di Cancelo.

La sensazione mia è che sarebbe rimasto a Milano più che volentieri. Ma fondamentalmente non ha potuto. E l’unica possibilità concreta per lui fosse quella della Juventus. Con il Valencia costretto a venderlo per il Fair Play Finanziario entro il 30 giugno e solo i bianconeri disposti ad assecondare i desiderata del club iberico. “Eh ma è andato proprio ai nemici sportivi” – direte voi. “Sì, e cosa doveva fare?” – rispondo io. Mettiamoci nei suoi panni. Vi propongono un lavoro a Madrid. Voi lo svolgete più che bene. Tutti ne sono soddisfatti. Capi e colleghi. Ma nel momento del rinnovo, silenzio totale. La vostra azienda non può assicurarvi il posto, almeno non in tempi brevi. Intanto ne arriva una analoga da Barcellona, rivale della vostra. Vi corteggia, vi fa sentire importanti, mentre dall’altra parte silenzio. E la consapevolezza che per motivi economici non possono riprendervi. Devi decidere velocemente, perché hai delle scadenze ben precise, oltre alle quali recheresti un grave danno anche a te stesso. Tu, che insulti il portoghese, e magari anche me, cosa avresti fatto? Saresti rimasto disoccupato per chi, per vari motivi è giusto ribadirlo, non poteva più garantirti l’ingaggio? Per una società straniera importante, che però non è quella per cui hai sempre sperato di lavorare. Io non credo proprio. Scusa, ma non ci credo.

Ecco perché mi auspico che l’Inter stia cercando sotto traccia di riportare Rafinha a Milano. E che questo accada. Per ora di comunicazioni al brasiliano su questa volontà non ce ne sono state. Probabilmente servono prima delle cessioni, non facili. Ma se dovessero arrivare non si avrebbero più scuse. È forte. Interista. Serve come il pane per completare la rosa. E magari anche per evitare: “Eh ma poteva non farlo” – riferito all’eventuale firma futura con un’altra società. Attenzione: i casi dei due giocatori sono diversi. Ma simili per modus operandi. Se non coccoli e non fai sentire importante questa o quella persona, è normale che poi cerchi altro. Succede in amore. Figuriamoci nel calcio. Altrimenti si dica senza problemi che si valutano altri profili. Almeno i milioni di interisti del #RIPRENDIRAFINHA si metteranno il cuore in pace.

VIDEO - RAFINHA SI ALLENA IN SOLITARIO: NUMERO DA FUNAMBOLO!

Sezione: Editoriale / Data: Ven 06 luglio 2018 alle 00:00
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
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