Con la morte nel cuore per l’ennesima, evitabile, tragedia che ha colpito il nostro ex Bel Paese, continuiamo su questo portale a scrivere e a parlare di Inter. Del resto, troppe parole rischiano solo di alimentare l’arte della retorica. Chi è preposto, inizi a fare i fatti. Possibilmente al servizio della collettività e non del Dio denaro.

Insomma, l’Inter. Ci dividono solo quattro giorni dall’atteso esordio in campionato. Si parte presto come mai successo, i tifosi del mare sono ancora comodamente sdraiati sui lettini delle spiagge nostrane, canticchiando: “Con le pinne, il fucile e gli occhiali, quando il mare è una tavola blu”. Chi ama la montagna starà studiando l’escursione migliore, pregustando lunghe passeggiate per approdare al rifugio più bello. Ma il campionato figlio del cosiddetto calcio moderno chiama e la Beneamata merita grande attenzione.

Luciano Spalletti, fresco di rinnovo fino al 2021, guiderà la squadra in quel di Reggio Emilia contro un Sassuolo che la scorsa stagione si è preso la sfizio di strappare sei punti all’Inter, mettendo a serio rischio, con il blitz di San Siro alla terz’ultima giornata, il sospirato ingresso in Champions League. I nerazzurri arriveranno all’appuntamento privi di qualche pezzo pregiato. In primis Radja Nainggolan, fermato alla seconda uscita estiva da un problema muscolare che si è rivelato più serio di quanto si potesse pensare dopo i primi accertamenti. Nainggolan è stato il fiore all’occhiello, finora, di una campagna di rafforzamento quasi perfetta, considerando gli odiosi e appiccicosi paletti imposti dal Financial Fair Play. Fortunatamente l’esplosione, anche se in partite di pre-season, di Lautaro Martinez, ha reso meno amara la forzata rinuncia al Ninja e il Toro sta dimostrando una importante duttilità che permetterà a Spalletti di poter cambiare il volto alla squadra, la quale non sarà più monocorde come troppo spesso si è visto nella scorsa stagione.

Il primo giorno di scuola potrebbe essere saltato anche dai croati Perisic e Vrsaljko, reduci dalla finale Mondiale disputata lo scorso 15 luglio. Dovrebbe invece partire titolare Marcelo Brozovic, che ha volutamente rinunciato agli ultimi tre giorni di vacanza che gli spettavano per tornare ad allenarsi alla Pinetina, cosa che gli ha permesso di essere schierato con profitto nella sfida vinta al Wanda Metropolitano di Madrid contro l’Atletico del Cholo Simeone. Del resto Epic Brozo ha commentato così la decisione di anticipare i tempi: “In campo mi sento meglio”.

Chissà se contro il Sassuolo potrà già trovare spazio con la maglia nerazzurra addosso, Keita Baldé, il settimo colpo messo a segno da Piero Ausilio e compagnia. L’ex Lazio e Monaco arriva in nerazzurro con una stagione di ritardo, ma ha solo 23 anni conditi da un talento innegabile e dall’ambizione giusta per diventare a breve giro di posta quel top player che finalmente una squadra come l’Inter torna a volere tra le sue fila. Quante soluzioni per Luciano Spalletti, anche a fronte delle assenze citate. Il tecnico di Certaldo è stato finalmente accontentato, nonostante rimangano le difficoltà di acquisto dei grandi giocatori senza dover sottostare alla logica del prestito con diritto di riscatto. Ma la società in questa sessione ha operato con intelligenza, velocità e soprattutto mirando a giocatori forti e funzionali.

L’Inter che si appresta a iniziare la stagione avrà almeno due interpreti per ruolo, la duttilità di alcuni permetterà al tecnico di variare il modulo senza intaccare la forza della squadra. L’ideale per tentare di competere con successo su tre fronti, l’ideale per tentare di andare il più avanti possibile in Champions League che, nella fase a gironi, vedrà il club in quarta fascia. Ma potrebbe essere proprio questa difficoltà a spronare il gruppo a cercare di compiere una piccola impresa. E se riuscisse il difficile approdo agli ottavi di finale, una squadra come l’Inter potrebbe diventare mina vagante della massima competizione continentale.

Sarà una stagione fondamentale per Luciano Spalletti e le sue ambizioni. Il tecnico toscano è considerato, giustamente, tra i migliori su piazza. Però ha vinto poco in relazione alla sua bravura e per farlo è dovuto emigrare in Russia, dove ha provato per due volte l’ebbrezza della conquista del titolo nazionale. Per Spalletti è giunto il momento di conquistare qualcosa di veramente importante in Italia e l’Inter targata Suning sembra la terra ideale per issare la bandiera. Lo ha capito anche il club che ieri ha ufficializzato il rinnovo del contratto sino al 2021.

L’Inter crede in Spalletti così come Spalletti crede nell’Inter. Uno Spalletti che non le ha mandate a dire quando alcune cose non gli sono piaciute nella scorsa stagione, ma la dirigenza nerazzurra è stata abile nel capire che il tecnico non inseguiva vizi personali, ma ambiva a rendere felici quei tifosi che l’Inter non l’hanno mai mollata, nemmeno dopo il ko interno con il Sassuolo che bruciava come il sale sulla ferita. Il tecnico nerazzurro dovrà dimostrare tutta la sua bravura proprio perché quest’anno ha a disposizione qualità e quantità. Azzeccare gli undici titolari e il modulo giusto gara per gara non sarà semplice, ma pressoché obbligatorio per dare, da subito, un segnale forte.

L’Inter con Handanovic, De Vrij, Skriniar e Miranda in difesa, con Vrsaljko e Asamoah sulle fasce o in mezzo, con Politano, Lautaro, Keita, Brozovic, Ninggolan, Vecino, Perisic, Icardi etc etc, viene considerata già la più accreditata a contrastare la Juventus dei sette scudetti consecutivi e di Cristiano Ronaldo. Alcuni pensano addirittura che lo scudetto possa tornare a Milano, sulla sponda giusta del naviglio. Del resto sognare è bello e fa bene allo spirito. Lo ha detto anche il Papa.

La realtà dice che questa Inter è forte. Per dirla alla Spalletti potrebbe essere fortissima se… Questa sera il signor Luka Modric, l’oggetto del desiderio, reciterà a Tallinn per cercare di vincere il suo ennesimo trofeo con il Real Madrid. Non poteva negarsi questa possibilità. Poi, però, il più forte centrocampista del mondo dovrà dire qualcosa. Perché il corteggiamento tra lui e l’Inter non è invenzione. E noi sapremo se l’Inter 2018-2019 sarà fortissima o solo forte.

Sezione: Editoriale / Data: Mer 15 agosto 2018 alle 00:00
Autore: Maurizio Pizzoferrato
vedi letture
Print