L’Inter è ormai al top del calcio italiano ed europeo, grazie al grande sacrificio e alla grande partecipazione di un gruppo straordinario. Forse non siamo la squadra numero uno, a livello tecnico, ma state pur certi che chiunque, anche il divino Barcellona o lo Special Real, deve sudare le proverbiali sette camice per battere i nerazzurri. Mancini ha portato le vittorie in Coppa Italia e Serie A, base importante per riportare in auge i nostri colori. Mourinho, su queste solide fondamenta, ha costruito il successo europeo, riportando quella Champions League che mancava da 45 anni a questa società, lasciandola poi, perché sapeva che poteva camminare da sola. Purtroppo Rafa Benitez, colui che l’ha presa per mano, ne ha presto perso il controllo. Fortuna che Leonardo è riuscito a riportarla sulla retta via.

Il brasiliano ha messo a disposizione della squadra tutte le sue migliori qualità empatiche, preferendo il dialogo singolo e la motivazione al movimento tattico, il calore e la vicinanza al posto dei freddi rapporti professionali. Leonardo non solo ha avuto il pregio di lavorare sulla mente dei ragazzi, ma anche quello di essersi messo a disposizione della società, trasformandosi di fatto nell’uomo in più della stessa, assecondando la nuova politica del FFP, senza mai gridare ai quattro venti le reali lacune della squadra. Con lui sono arrivati Pazzini, Kharja e Nagatomo: tutti acquisti valutati e vidimati dal tecnico di Niteròi, che ha messo in campo le sue qualità da dirigente, sviluppate nell’esperienza al Milan, quelle qualità che hanno portato in Italia talenti come Kakà, Pato e Thiago Silva.

Leo lo farà ancora all’Inter. Il brasiliano sta tenendo contatti serrati con Ganso, consigliando il ragazzo sul futuro. Magari non lo forzerà in maniera pesante, ma comunque la sua arte oratoria, potrebbe portare gli effetti sperati. Il talento del Santos è un grande campione che potrebbe servire alla causa nerazzurra, ma solo nel caso in cui il gioco valga la candela. Gli obiettivi nerazzurri sono ben altri. Il primo è il ringiovanimento della squadra: assodato che i vari Julio Cesar, Maicon, Lucio, Samuel, Zanetti, Cambiasso, Sneijder ed Eto’o sono la base, sono la ‘vecchia guardia’, la società deve investire intelligentemente (Pazzini, Nagatomo e Kharja insegnano) magari spendendo solo per chi si ritiene abbia un futuro assicurato.

Uno di questi è Alexis Sanchez, un giocatore per il quale il sottoscritto farebbe autentiche follie. Il cileno di Tocopilla calzerebbe a pennello nello schema ‘Fantasia’ di Leo. Sanchez è un nome da non farsi sfuggire, un talento unico sul quale si costruirebbe la squadra del futuro, ricca di giovani di grandissimo profilo. Tra questi ci sono Kucka e Poli, entrambi provenienti da Genova, uno dalla sponda rossoblù e l’altro dalla sponda blucerchiata. Senza dimenticare il buon Marco Andreolli, che dovrebbe prendere il posto di Cordoba e Materazzi, riscoprendosi un ottimo rincalzo.

Acquisti mirati, intelligenti per giovani di sicura prospettiva, per rimanere al top su tutti i fronti, con alla base la vincente vecchia guardia, unita alla fame e alla voglia di giovani rampanti.
 


 

Sezione: Editoriale / Data: Lun 28 marzo 2011 alle 00:01
Autore: Alberto Casavecchia
vedi letture
Print