Non aspettavano altro. Già si erano sfogati con gli attacchi e le critiche più svariate quando tutto andava ancora bene, adesso non gli sembra vero. Prima i massimi critici pallonari dissertavano a ogni latitudine sulla qualità scadente del gioco dell’Inter, sul fattore C, la serie di 1-0 dei nerazzurri, ora apriti cielo. Quattro pallonate dalla Fiorentina, prima sconfitta stagionale e vai con i missili terra-aria per cercare di distruggere tutto quanto di buono fatto nelle prime cinque giornate, come se quei 15 punti li avessero regalati con i punti fragola dell’Esselunga.

Ha sbagliato una partita l’Inter, nulla da obiettare, ma se non ci fosse stato l’assurdo errore di Handanovic dopo pochi minuti il match probabilmente avrebbe potuto essere diverso. Non voglio difendere a spada tratta Mancini, nel senso che penso sia stato un grave errore schierare una difesa a 3 con Santon Miranda e Medel contro la Fiorentina e Perisic a fare il terzino. Credo siano stati degli errori grossolani, forse quanto quelli di Handanovic, però senza quel rigore regalato forse ora staremmo parlando diversamente. Partita sbagliata, gravi errori, stanchezza, prima sconfitta stagionale, tutto quello che volete, però non si può accomunare l’inizio di stagione dell’Inter, che è andata oltre ogni più rosea aspettativa, con quello di Milan e delle altre grandi che hanno steccato la partenza, come hanno fatto in tanti.

Il rumore dei nemici è inevitabile che diventi più forte al primo ko stagionale, adesso però bisogna dare subito un segnale forte al campionato e agli avversari, anche perché il calendario inizia a diventare rovente, con la trasferta di Genova domenica, in casa della Samp dell’Uomo Ragno, e poi la Juventus, subito dopo la sosta. Due partite da non sbagliare per dimostrare che la musica è veramente cambiata, la crisi infatti è sempre dietro l’angolo, pronta a bussare, con i franchi tiratori che non vedono l’ora di impallinare i manciniani appena le cose non funzionano. Serve però un cambio di marcia, soprattutto dai grandi acquisti del mercato di gennaio.

Kondogbia e Perisic, più o meno 60 milioni in due, sono chiamati a dimostrare il loro reale valore, magari insieme a Ljaijc, che domenica avrà probabilmente un’occasione importante per far capire che può essere importante nell’Inter e sostituire così nel migliore dei modi Stevan Jovetic. Senza il numero 10 e le sue magie contro la Fiorentina si è come spento tutto, una luce da riaccendere al più presto per difendere un primato in classifica di cui tutto il popolo nerazzurro è fiero e che fa ancora invidia a molti.
 

Sezione: Editoriale / Data: Ven 02 ottobre 2015 alle 00:00
Autore: Marco Barzaghi / Twitter: @marcobarzaghi
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