Mentre in radio e su Spotify impazza 'Italiana', tormentone della coppia J-Ax & Fedez, la Milano interista si prepara a vivere un'estate cinese. Nel senso che sul mercato, Piero Ausilio e compagnia cantante si muoveranno con i dettami imposti da Suning per la quinta sessione di fila dal loro sbarco in Corso Vittorio Emanuele II. L'indizio forte che suggerisce che non si devierà dal percorso che prevede un ritorno progressivo del club nel gotha del calcio mondiale, arriva dagli ultimi spifferi che sono filtrati relativamente alla trattativa con il Bordeaux per provare ad acquistare Malcom, stellina brasiliana che nel firmamento europeo è presente da due stagioni e mezzo. L'identikit del giocatore prediletto sotto la bandiera del leone di Nanchino è sempre stato il medesimo dalla notte dei tempi, sin da quel biglietto da visita agostano di due anni fa con il quale Zhang Jindong si presentò all'esigente e passionale platea nerazzurra: in un sol colpo, grazie alla regia dell'influente agente Kia Joorabchian, sbarcarono a Milano, a stretto giro di posta l'uno dall'altro, Gabriel Barbosa e Joao Mario. Il primo, definito come nuovo craque del calcio brasiliano assieme all'ex gemello Gabriel Jesus, all'epoca era un autentico azzardo; il secondo un giocatore nella media reduce da un Europeo in cui aveva strappato i consensi della critica ma senza esaltare. Profili, entrambi, accomunati da un'eta anagrafica bassa e da uno stipendio sostenibile, pur acquistati in un contesto nel quale gli agenti coinvolti in entrambi gli affari hanno intascato commissioni corpose.

Niente di scioccante nel calcio tutt'altro che puritano dei nostri giorni, ma che in un certo senso ha obbligato la proprietà asiatica della Beneamata a valutare con più accuratezza i meandri di un mondo a lei ancora praticamente ignoti: messi in standby i rapporti con il mercante del tempio anglo-iraniano, l'Inter ha proseguito a camminare dritta sulla linea verde. Investendo bei soldini per il Settore Giovanile (complimenti alla squadra di Vecchi per la seconda finale scudetto consecutiva) e comprando – in una campagna rafforzamento votata alla spending review – due promesse provenienti dalla Ligue 1, Dalbert e Karamoh, quest'ultimo arrivato proprio sulla sirena.

L'ex Caen, simbolo dell'attesa beckettiana del colpo da 90 che si riproduce all'infinito, è stato l'epilogo inaspettato di tre mesi estivi in cui Suning avrebbe dovuto rimettere con determinazione l'Inter sul mappamondo del calcio che conta e che, invece, si è risolto con il disincanto per ciò che poteva essere e che per colpa del governo cinese e del Fair Play Finanziario non è stato. Vero è che grazie al lavoro di Luciano Spalletti, la cui visione su materiale umano a disposizione e obiettivi da raggiungere non è mai coincisa con quella dei piani alti, la squadra si è guadagnata da sé il diritto di calcare nuovamente il palcoscenico dell'Europa che conta. Anche, se non soprattutto per questo motivo, a dieci mesi di distanza da quell'epilogo imprevedibile, le prospettive si sono capovolte: per i tifosi viene più facile accettare una strategia piuttosto che un'altra con una qualificazione in Champions League in saccoccia e tre acquisti (De Vrij, Lautaro Martinez e Asamoah) già infiocchettati ancor prima dell'accensione delle prime luci di giugno.

Ecco perché, al netto delle doti del ragazzo di San Paolo che vanno verificate in Serie A, il 21enne Malcom a 40-50 milioni di euro viene vissuto dal popolo del cielo e della notte non come un'eresia, ma come una mossa coerente visto il periodo storico e la visione a lunga gittata degli Zhang. Tutti d'accordo, insomma, sull'operazione (eventuale) che prevede ancora lo zampino - questa volta trascurabile per le suddette ragioni di stato - di Kia: dal corpo tecnico in su, nessuno si oppone all'arrivo di un giocatore che metterebbe al servizio della squadra alcune caratteristiche specifiche che mancano da troppo tempo a San Siro. Nessuna paura di un Gabigol-bis, anche perché la scommessa che dovrà superare gli esami del campo e di Nyon nasce con ben altri presupposti rispetto alle calde giornate di due anni fa. Quando nessuno all'inizio della storia sapeva cosa aspettarsi dal nuovo padrone e l'illusione veniva smerciata gratis a un ambiente che aveva bisogno di evadere dalla triste realtà. 

VIDEO - ALLA SCOPERTA DI... - MALCOM, UNA FRECCIA BRASILIANA A BORDEAUX

Sezione: Editoriale / Data: Gio 07 giugno 2018 alle 00:00
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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