Non avete idea di quanti colleghi abbia visto sbadigliare durante Inter-Sassuolo. Di certo non è stata una bella partita. A mio avviso l’Inter ha guadagnato un punto e non ne ha persi due. Almeno per l’andamento (lento) di un match che praticamente mai ha visto un netto predominio nerazzurro. E qui iniziano i problemi. A me non interessa nulla che i neroverdi siano la bestia nera del Biscione. Posso capire, ma non giustificare, una prestazione così sottotono anche comprendendo che si è appena ripreso a lavorare e ci vuole un po’ di tempo prima di carburare. Già, perché lo stesso vale pure per i tuoi avversari. E l’Inter in casa dovrebbe sempre vincere contro il Sassuolo, senza se e senza ma. Se poi 7 volte su 9 sono gli emiliani ad avere la meglio significa che hai sbagliato davvero tanto. E che l’errore sia sedimentato nel tempo.
Tant’è. Guardiamo al futuro. Cosa serve per migliorarsi? Facile, dei Campioni, con la C maiuscola. Che non sono degli ottimi prospetti futuri. Che non sono dei grandi giocatori. Che non sono dei potenziali crack. Sono dei campioni, fatti e finiti. Con acquisti di questo tipo puoi tornare a competere per lo Scudetto e a giocare alla pari anche in Champions League. Senza è dura. Molto più dura.
So anch’io che si tratta della scoperta dell’acqua calda. Però da giugno, senza la scure del settlement agreement, con più facilità di manovra e con Suning pronta ad aprire nuovamente il portafoglio mi aspetto principalmente questo tipo di colpi. Non che gli altri tipi di atleti non servano in rosa, ci mancherebbe. Ma per il salto di qualità, quello definitivo, devi affidarti a prototipi superiori.
Ricordate Massimo Moratti con Ronaldo? Allora tutti lo criticarono perché spese una valanga di soldi per l’epoca (circa 50 miliardi di lire, più o meno 25 milioni di euro) per il miglior giocatore del mondo. Ecco a distanza di anni l’ex numero uno della Beneamata parla del Fenomeno giustamente come il suo colpo più azzeccato. Ora io non dico di prendere Messi o Mbappé, anche se sinceramente solo provare a fare un tentativo sarebbe la dimostrazione di voler fare le cose in grande. Ma mi auspico davvero in uno, o più, acquisti col botto. 
Esultare per un buon piazzamento in campionato ed essere soddisfatti di essersela giocata in Champions League può andar bene per una stagione, con tante peculiarità che tutti conosciamo. Ma non deve essere mai il target futuro dei nerazzurri. 
L’Inter, quella che tutti i tifosi meritano, deve puntare a vincere tutto. E a tal proposito bravo D’Ambrosio. Condivido le tue parole. I nerazzurri devono puntare ad alzare un trofeo già in questa stagione.
E pedalare in campionato. La brutta prestazione col Sassuolo è passata in cavalleria, ma con i granata servono i tre punti. Per evitare critiche, perdere contatto col Napoli e soprattutto che quelle dietro possano avvicinarsi. Chiunque giochi a Torino deve far vedere la superiorità della compagine milanese rispetto a quella piemontese. 
Magari con le due punte. Sarò testardo io. Ma sono convinto che scendere sul terreno di gioco con due signori attaccanti come Icardi e Lautaro possa solo portare giovamento. L’intesa si trova sul verde. Diamo fiducia a questi ragazzi e vediamo quello succede.
Non è una critica a Spalletti. Ma un consiglio non richiesto al mister che l’anno scorso, non voglio dire in solitaria, ma quasi, e comunque sicuramente con meriti enormi, ha portato la Beneamata nell’Europa che conta. 
In questa stagione, per sua stessa ammissione, qualcosa deve aver sbagliato. Ma sono pure certo che quelle idee geniali che l’uomo di Certaldo può estrapolare da un intelletto naturalmente superiore, potrebbero davvero certificare la svolta. Per lui e per tanti giocatori oggi troppo: sì, no, forse.
L’Inter è una delle squadre più importanti del pianeta. Non tutti possono indossare questa maglia. O lavorare per tale società. Spiace, ma è la verità. A me piacerebbe vestire la numero 9, Wanda non me ne voglia, ma non ne ho le qualità. Me ne sono fatto una ragione. 
E adesso i risultati dimostrino chi possa restare e chi invece debba essere ringraziato e salutato con un formale e cortese: “Grazie e arrivederci”.

VIDEO - ALLA SCOPERTA DI... - TUTTO IL TALENTO DI CEDRIC SOARES

Sezione: Editoriale / Data: Ven 25 gennaio 2019 alle 00:00
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
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