Chi l’avrebbe mai detto? L’Inter chiude con il “botto” il mercato di gennaio. Thohir, alla sua prima da presidente, fa il protagonista e regala all’ambiente il colpo più importante della sessione invernale. Tutto restando nell’ombra, senza pubblicità, per un affare difficile e chiuso solo all’ultimo minuto (trattare con Lotito, si sa, non è mai facile). 

Il tanto decantato “vendere per comprare” è andato per un attimo a farsi benedire. Serviva riportare entusiasmo e zittire gli scettici. Mazzarri è stato accontentato, segnale di grande fiducia anche nei suoi confronti, e dimostrazione che il progetto per tornare al vertice c’è. Thohir darà la sferzata solo in estate, ma la sensazione è che l’investimento sia stato anticipato per mandare un messaggio forte al gruppo: “Stop all’apatia, alla mancanza di obiettivi. Si gioca per stupire e arrivare in Europa, già da quest’anno. Il tutto senza pressioni eccessive”. 

A una squadra che sembrava spenta, il Profeta darà la fantasia che mancava. Non si è cercato di colmare una necessità numerica (serviva un altro esterno o un centrocampista di copertura), ma di mandare un segnale a tutto il calcio italiano. L’Inter vuole tornare grande, con ambizione e progettualità. I top player non rimangono sogni nel cassetto. La filosofia di Thohir è chiara: meglio un colpo di qualità insieme a giovani del vivaio che acquistare 5 panchinari (sostanzialmente quanto fatto nelle ultime campagne). 

Mazzarri accetta di buon grado il regalo, da lui richiesto, ma gli spetterà anche il compito di ricominciare a far funzionare una macchina partita alla grande e ultimamente sulla via del declino. La gara con la Juve può essere un’occasione importante, se giocata al massimo, senza pressioni. Alla squadra serve quel click di autostima per tornare a credere in sé stessa come a inizio stagione. Lo Juve Stadium evoca ricordi dolci e la presenza di Hernanes con il gruppo non è altro che la prosecuzione di questa ventata di entusiasmo. Al campo l’ardua sentenza. Non solo gioie però per Mazzarri. Con un D’Ambrosio e un Hernanes in più la corsa all’Europa è il minimo che la dirigenza può aspettarsi da una rosa ancora in grado di far vedere buone cose. Finire bene la stagione è fondamentale per avere una base da cui ripartire nel 2015, l’anno zero (sembra un controsenso, ma un’altra stagione di transizione sarebbe mal digerita da ambiente e proprietà).

Serve però sottolineare come la campagna di gennaio non abbia vissuto di soli sorrisi. Cedere resta la chiave per autofinanziare i colpi in entrata e Thohir sa bene che risanare il bilancio è tanto importante quanto tornare ad alti livelli. La dirigenza ha dimostrato infatti qualche lacuna nelle operazioni in uscita. Guarin si è trovato sul mercato, alla Juve, infine di nuovo all’Inter. Sono uscite frasi troppo pesanti, con il giocatore desideroso di bianconero (da qui il messaggio liberatorio su Twitter). Ricucire sarà difficilissimo, ma forse necessario (offerte allettanti non ne sono arrivate dopo lo scambio con Vucinic e il Galatasaray non interessa particolarmente al giocatore). Sul piatto c’è il rinnovo per una stagione. Il primo passo è stato fatto, ma la sensazione è che si sia andati troppo oltre e che a giugno sarà comunque addio. Sei mesi cruciali aspettano il colombiano. 

Altra pedina utilizzabile per fare cassa, anche per ragioni contrattuali, era Ranocchia. Il giocatore attira l’attenzione dall’Italia e dall’estero, ma le continue panchine lo hanno svalutato a tal punto che ora i nerazzurri pensano a un prestito piuttosto che a una minusvalenza (stessa ragione di quello di Pereira). Una sconfitta, si può dire, per un giocatore che doveva essere il pilastro difensivo del futuro. Errori da parte di tutti, anche suoi. Resta però l’amaro in bocca, con l’addio definitivo che si consumerà a giugno. E Conte già prepara la beffa.

Si chiude quindi il mercato con una grande gioia e qualche dolore. Mazzarri si gode il Profeta seppur con maggiori responsabilità. Thohir lancia il segnale e la squadra dovrà raccoglierlo, magari già dallo Juve Stadium. 

P.S: Kovacic potrebbe avere una chance dall’inizio al posto di Cambiasso davanti alla difesa. Con l’arrivo di Hernanes i posti davanti diminuiscono. Diventa quindi una chance importante, anzi fondamentale, per un talento che dovrà iniziare a dimostrare di essere tale. Finalmente nel suo ruolo naturale...
 

Sezione: Editoriale / Data: Dom 02 febbraio 2014 alle 00:00
Autore: Luca Pessina / Twitter: @LucaPess90
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