L'Inter parla russo? No, solo italiano. Almeno per adesso. E' giusto ribadirlo, dopo che nella giornata di ieri è stato ufficializzato l'accordo tra Saras e Rosneft. Un accordo che direttamente non riguarda l'Inter, illudere i tifosi adesso sarebbe sbagliato. I soldi freschi dalla Russia vanno alla Saras, di certo non per il mercato dell'Inter. La Rosneft è l'industria leader nel petrolio in Russia, una delle più grandi d'Europa. La compagnia possiede 11 raffinerie in Russia e 6 nel resto del mondo. Ha preso il 13,7% della Saras, un affare da 178 milioni di euro. E l'intesa non si ferma qui. Ci sarà una joint venture tra le due società, è già stato sottoscritto un protocollo d'intesa. Lavoreranno sul commercio e sulla lavorazione del petrolio grezzo. "Crediamo che questa operazione sia un importante passo per la costruzione di una collaborazione di lungo periodo tra Rosneft e Saras", ha confermato il presidente di Rosneft. Perché sono collegate la Saras e l'Inter? Perché la famiglia Moratti ha incassato 2,1 miliardi dal 2006. In sette anni una cifra spaventosa, dal momento dell'ingresso in borsa. Ai tempi la Saras aveva tratto grandissimo beneficio da questa operazione: in termini economici, Moratti ha potuto spendere di più fino a vincere tutto nel 2010.

La Rosneft piomba in Italia, Saras e non solo. La società russa ha infatti stretto un accordo anche con l'Eni, nel febbraio di quest'anno. Calcio e petrolio: anche Abramovich, patron del Chelsea, ha investito in Rosneft. Che ha stretto accordi anche con la Pirelli di Marco Tronchetti Provera. Saras e Pirelli, Moratti e Tronchetti Provera. Non c'è due senza tre, il collegamento è più che logico: l'Inter non potrà che trarne beneficio. La situazione economica sta quindi migliorando, Moratti ha una base più solida. E anche il bilancio potrà sorridere: per quest'anno si prevede un deficit tra i 40 e i 50 milioni di euro, meno rispetto ai -87 e -77 degli ultimi due anni. Per l'immediato quindi è difficile prevedere grossi cambiamenti, ma in futuro ci potranno essere dei benefici anche per l'Inter. Attenzione però, il discorso stadio resta slegato: i russi non sono come i cinesi, che avrebbero dovuto prendere azioni dell'Inter e costruire lo stadio. Per ora la situazione è questa, poi in futuro la Rosneft potrebbe anche entrare nell'Inter, chissà, ma ora non si può sapere.

Dalla società al campo, Moratti ancora protagonista. Il presidente ha parlato dopo la sconfitta di Trieste, confermando la fiducia a Stramaccioni. "Non posso che sostenerlo", questa la risposta a precisa domanda sul futuro dell'allenatore. Una conferma sì, ma non convintissima. Se davvero la società volesse confermare Stramaccioni anche per la prossima stagione, il comportamento della società sarebbe diverso, non solo a parole. Invece l'allenatore spesso è stato lasciato solo in questa stagione, sicuramente difficile sotto tanti punti di vista. Ora appare in discussione, si parla di esonero in caso di mancato approdo in finale di Coppa Italia. In realtà, ve lo diciamo da qualche mese, l'intenzione di Massimo Moratti al momento è di non confermarlo. 

Personalmente, però, non avrebbe molto senso esonerarlo in caso di sconfitta contro la Roma, quando mancano soltanto 6 partite alla fine. Ormai è giusto che la stagione la finisca Stramaccioni, per poi fare le valutazioni a giugno. Che senso avrebbe cambiare ora? Per raggiungere quale obiettivo? Così potrebbe pensarla anche Moratti, che per ora conferma Stramaccioni. Ma con riserva. E anche lo stesso Stramaccioni aveva azzardato una battuta nello sfogo post-Atalanta: "Magari a fine anno mi cacciano...". Ovviamente Moratti, a un mese dalla fine, non può togliere la fiducia all'allenatore davanti alla squadra. Lascerà che a parlare sia il campo, poi deciderà. Con la volontà di rivedere una squadra vincente, in estate l'Inter cambierà molto. Non ancora con i soldi russi...

Sezione: Editoriale / Data: Mar 16 aprile 2013 alle 00:01
Autore: Guglielmo Cannavale / Twitter: @guglicannavale
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