Non è stata certamente una tournée colma di gioie quella dell'Inter in terra statunitense. La squadra di Walter Mazzarri ha giusto battuto la Juventus ai rigori (e per non perdere il vizio s'è pure vista fischiare due penalty contro inesistenti con Chelsea e proprio i bianconeri), ma per il resto notte fonda. Presto per far suonare l'allarme; speriamo non sia tardi per trovare soluzioni a problemi ampiamente noti.

E' noto, ad esempio, come il gioco di Mazzarri si fondi soprattutto sulle corsie laterali, ruolo in cui l'Inter è sprovvista di interpreti di valore. A parte Nagatomo (a sinistra, non a destra), la rosa nerazzurra non offre sorrisi al nuovo tecnico. Pereira ha limiti ben noti, Jonathan non può essere il titolare di una squadra da primi tre posti e Wallace è tutto da valutare e inserire nel contesto italiano. Ovvio che qualcosa serva. Isla? Van der Wiel? Meglio il cileno, ma ci si accontenterebbe anche dell'olandese.

L'altro buco è quello di centrocampo. Inutile divulgarci: Nainggolan (o chi per lui) va preso di corsa. Sempre che si voglia dare risposta alle esigenze tecnico-tattiche di Mazzarri e sempre che l'obiettivo sia davvero quello di puntare a tornare il prossimo anno in Champions League.

A oggi, se possibile, l'Inter è anche meno competitiva di quella della stagione passata. Cassano non c'è più (e con lui tutta la ventata di ottimismo che si portò dietro); Milito, Chivu, Samuel, Mudingayi e Obi sono infortunati. Senza contare che il giocatore di maggior spessore tecnico, ovvero Mateo Kovacic, non ha potuto svolgere neppure un'amichevole per colpa di quel risentimento muscolare che si è rivelato piuttosto fastidioso. Dal mercato, l'unica certezza arrivata sembra essere quella di Campagnaro. Poi Icardi-Belfodil-Wallace da svezzare, Botta infortunato pure lui, Laxalt in fase d'addio e Rolando preso come rincalzo.

Il quadro generale, tra amichevoli perse in maniera netta e un mercato che stenta a decollare, è quindi piuttosto grigio. Poi, come spesso succede quando le cose vanno male, ci si rifugia in un mondo immaginario. E si va all'attacco per non 'buscarle'. Unendo i due concetti, si sognano attaccanti. Il ritorno di Samuel Eto'o, la voglia di Inter di Pablo Daniel Osvaldo... Trattative complesse, non certo di facile risoluzione per quest'Inter, costretta com'è a fare i salti mortali anche per chiudere un prestito di un 19enne brasiliano o di un nuovo virgulto del Bologna (al secolo Saphir Taider).

Il calciomercato quest'anno chiuderà il 2 settembre, per cui sospendiamo il giudizio com'è giusto che sia. Ma è evidente come Mazzarri sia un allenatore preparatissimo, ma non può fare certo miracoli. Moratti, Thohir: il tempo delle chiacchiere è finito. L'Inter reclama il suo blasone, c'è bisogno di passare ai fatti. Perché quando la temperatura sale, è piuttosto comune passare dai sogni agli incubi. Incubi di una notte di mezza estate.

Sezione: Editoriale / Data: Mer 14 agosto 2013 alle 00:01
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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