Quella al via tra poco meno di un mese sarà finalmente la stagione di Stefano Sensi? Se lo augurano in tanti, in casa Inter. Dal momento dello sbarco a Milano, il folletto di Urbino ha offerto qualche raro lampo di luce in mezzo ad interminabili settimane di buio profondo, annotando nel suo CV più infortuni che soddisfazioni personali. Un fastidioso mix di alti e bassi ben riassunti nel finale dell’ultima annata, culminata con la conquista dello scudetto con l’Inter ma anche con l’ennesimo crack fisico che lo costrinse poi al doloroso addio agli Europei vinti dall’Italia di Roberto Mancini sotto il cielo di Wembley. Uno dei rimpianti più grossi della carriera dell’ex Sassuolo, che nel day after del trionfo azzurro ricordava saggiamente su Instagram che "la vita è fatta di innumerevoli strade e non tutte sono un percorso. Lo diventano solo se lotti, ci credi fino in fondo, con tutto te stesso. Il mio viaggio azzurro si è interrotto all’improvviso, a inizio giugno. Stavo bene, avevo una voglia matta di urlare all’Europa intera quanto vale la maglia azzurra. Quanto conta quel sentimento lì. Che senti addosso. Poi ecco il dolore muscolare, le lacrime, la rabbia di non poter dare il mio contributo. Si guarda avanti, si lavora sodo per il prossimo obiettivo. Per avere un’altra opportunità così".


E per averne altre di chance di quel tipo c’è bisogno di un cambio di passo, di un’inversione di rotta. Di mettere da parte la sfortuna e di rafforzare i muscoli di cristallo che spesso volentieri l’hanno tradito in carriera. Sotto la guida di Antonio Conte - e del pretenzioso Sergente Pintus - i ritmi dal punto di vista atletico erano molto intensi. E i movimenti in campo ben codificati, ruolo per ruolo. Con Simone Inzaghi e il suo staff la storia potrebbe cambiare? Possibile. C’è chi ipotizza che i carichi di lavoro meno pesanti possano aiutare Sensi a rendere al meglio e ad ‘aggirare’ gli infortuni, ma anche chi rafforza la tesi che con la maggiore libertà d’azione (generalmente concessa ai suoi tecnico piacentino) il classe ’95 possa definitivamente esplodere in tutta la sua classe e fantasia. La risposta a certe domande la darà - come sempre - solo ed esclusivamente il campo.


Al momento, restano da mettere in archivio le importanti parole di Inzaghi sul centrocampista rilasciate nella conferenza stampa di presentazione ("Ho grandissima fiducia e stima in Sensi. Sa sempre la posizione da prendere in campo, ho parlato con lui e sa della mia stima. Ha avuto tantissimi problemi e dovremo essere bravi ad allenarlo nel migliore dei modi e utilizzarlo quando sarà al top perché sarà una grande risorsa") e quelle di Sensi sul suo nuovo allenatore, affidate negli ultimi giorni ai microfoni di Inter TV ("Ho impressioni molto positive, tutto lo staff è formato da persone preparate che hanno voglia di lavorare e che ci stanno trasmettendo la loro idea di gioco. Siamo molto contenti di questo, ci stiamo trovando molto bene"). A chiudere il cerchio si uniscono le dichiarazioni di Beppe Riso, agente del giocatore che smentisce le voci di addio e conferma la permanenza del ragazzo all’Inter. Le Sens(i)azioni sono positive: ora è arrivato il momento (e la stagione) della verità.




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Sezione: Editoriale / Data: Sab 24 luglio 2021 alle 00:00
Autore: Stefano Bertocchi
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