È passato un anno, ma sembra ieri. Dopo il raggiungimento a fine giugno 2017 dei 30 milioni di plusvalenze necessari per rispettare i paletti del Financial Fair Play, tifosi, addetti ai lavori e anche Luciano Spalletti attendevano poi i fuochi d'artificio in quella sessione di mercato, fuochi d'artificio targati Suning. E invece, come ricorderete, fu sparata solo qualche miccetta, con tutto il rispetto dei vari Borja Valero, Vecino, Skriniar, Dalbert, Karamoh e Padelli.

Soprattutto Skriniar e anche Vecino, grazie al gol che ha fatto volare l'Inter in Champions League, si sono poi rivelati decisivi per il raggiungimento dell'obiettivo, ma è innegabile come a fine sessione estiva, un anno fa, la delusione per quello che sembrava dovesse succedere e che invece rimase desiderio inespresso, fu grande. Lo stesso Spalletti non fece nulla per nascondere un certo disappunto per le famose promesse non mantenute, anche se poi ha sempre difeso il suo gruppo contro tutto e tutti. Sfumato anche Antonio Conte, era il tecnico di Certaldo il vero top player di quella campagna acquisti, la prima interamente targata Suning dopo i grossolani e costosi errori chiamati Gabriel Barbosa e Joao Mario.

L'ingresso in Champions League, anche se all'ultimo respiro e rischiando a più riprese di cadere dal cornicione, ha cambiato totalmente l'agenda del club nerazzurro. Purtroppo il Financial Fair Play è vivo e lotta insieme a noi, anche nello scorso giugno Piero Ausilio e il suo vice Baccin hanno dovuto agire con grande talento per raggiungere addirittura 45 milioni di plusvalenze. A proposito, una precisazione per chi si è affannato a valutare esagerate certe valutazioni utili per andare a dama. I ragazzi della Primavera dell'Inter quest'anno hanno vinto tutto, così come le altre compagini giovanili nerazzurre. E qualcuno si è dimenticato che lo stesso Davide Santon, costato alla Roma 9,5 milioni, ha 27 anni e nel suo palmares compare un Triplete oltre alla famosa gara di Champions League a San Siro nel 2009 quando, a soli 18 anni, mise la museruola ad un certo Cristiano Ronaldo che con la maglia dello United era già Pallone d'Oro.

Chiusa parentesi, torniamo a bomba. Dicevamo che questa sessione di mercato, un anno dopo le illusioni dello scorso anno, sta beneficiando in maniera palese del ritorno della Beneamata nell'Europa che conta. E nonostante i paletti imposti dall'Uefa rimangano ostacoli fastidiosi, l'Inter è tornata finalmente ad essere meta ambita anche dei cosiddetti top player. Perché Suning ha deciso di investire, oltre che sulle strutture, anche sul parco giocatori. Perché tornare in Champions è stato bello, ma ai nerazzurri toccherà la quarta fascia e allora servirà la crema più nobile per non risentire troppo presto il gusto amaro della sconfitta.

La sarabanda è iniziata presto con gli arrivi a parametro zero di due titolari di sicuro rendimento come De Vrji e Asamoah e l'ingaggio premonitore di un talento come Lautaro Martinez. Che sia un talento lo si è visto in questa pre-season, il “Toro” è già un idolo dei tifosi, ma per i movimenti visti sul campo e non per le estemporaneità care a tal Gabigol. Radja Nainggolan è stato però il segnale, forte, della svolta societaria sul mercato. Arrivo mancato la scorsa stagione per i motivi che conosciamo, il Ninja si è vestito di nerazzurro questa volta con un operazione senza esitazioni e tentennamenti. L'Inter voleva acquistare uno dei migliori centrocampisti europei, un pupillo dell'allenatore, e l'ha fatto.

Il Fpf ha impedito che si potessero riscattare gli ottimi Cancelo e Rafinha ingaggiati in prestito lo scorso gennaio, ma Ausilio, Baccin e Gardini non si sono ritirati a piangere. No, mentre guardavano le partite del mondiale, hanno portato alla Pinetina Vrsaljko, croato vicecampione del mondo che ha sfiorato il mondo insieme agli altri due nerazzurri Brozovic e Perisic, che intanto, non sono stati ceduti. Così come non è stato ceduto Skriniar, ormai considerato tra i più forti difensori del mondo. A rinforzare la rosa è arrivato dal Sassuolo anche Matteo Politano che la scorsa stagione si è tolto lo sfizio di segnare due gol all'Inter che lasciò, proprio alla squadra del simpatico Squinzi, sei punti che hanno rischiato di mandare all'aria la stagione. Il Politano visto nelle amichevoli estive servirà alla causa, eccome se servirà.

Insomma: De Vrji, Asamoah, Lutaro Martinez, Nainggolan, Politano... e non è finita. Partirà Mauro Icardi? No. Partirà Ivan Perisic? Al momento no. Partirà Marcelo Brozovic? Non è ipotizzabile visto che Epic è addirittura piombato alla Pinetina con tre giorni di anticipo rispetto agli accordi con la società per potersi allenare agli ordini di Spalletti. I croati dell'Inter sembrano bambini impazziti di gioia davanti al barattolo di Nutella. Vogliono provare il nuovo gioco che forse prevederà la presenza del loro amico preferito. Il più bravo di tutti. Quello che detta tempi e modalità del divertimento.

Si chiama Luka Modric, gioca nel Real Madrid e aspira a vincere il prossimo pallone d'oro. Magari alzandolo al Meazza che è già pieno a metà con 37 mila abbonamenti staccati. Ah, già mi ero dimenticato. Sembra fatta anche per Keita Baldé Diao. Il mercato terminerà, salvo decisioni dell'ultima ora, il 17 agosto. Magari non tutti i sogni diverranno realtà, ma intanto una cosa è certa. Suning c'è, per dirla come l'interista Guido Meda. E allora, scusate il ritardo.

Sezione: Editoriale / Data: Mer 08 agosto 2018 alle 00:00
Autore: Maurizio Pizzoferrato
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