Buona la prima anche in campionato per la nuova Inter di Walter Mazzarri che ri-parte alla grande in questa nuova Serie A. Segnali positivi, tanto entusiasmo, personaggi dati per bolliti che ri-trovano la fiducia dimenticata negli armadietti degli spogliatoi fino a un paio di mesi fa. Insomma per dirla con le parole di chi ha preceduto Mazzarri sulla panchina nerazzurra: bene bene Walter!

Ho voluto sottolineare i due prefissi “ri” prima dei verbi partire e trovare perché ritengo fondamentale mettere dei grandi paletti in questa squadra nel confronto con le stagioni passate ed evidenziare tutto ciò che può non aver funzionato negli anni trascorsi a litigare con campo, campionato, coppe, tifosi, ma soprattutto con i risultati.

Analizzando la brillante partenza di questa squadra non si può non tener conto degli inizi ad handicap delle ultime tre stagioni. Prima Benitez e la continua rincorsa alle gare che avrebbero portato al Mondiale per club, poi Gasperini con le sconfitte brucianti di Palermo e Novara e infine Stramaccioni con l’indigesto inizio contro Roma e Siena che portò il tecnico romano al ribaltone difensivo con la celebre linea a 3. Ecco, l’Inter di Mazzarri per la prima volta in tre anni ha centrato due vittorie consecutive mantenendo a quota zero il numero di gol subiti negli impegni ufficiali. L’allenatore di San Vincenzo è ufficialmente ripartito con un piglio diverso facendo meglio anche di quanto fatto da Josè Mourinho nella magica annata 2009-2010. Un dato certamente positivo una buona ripartenza o, quantomeno, assolutamente un buon inizio.

Non è tutto rosa e fiori come allora, ovviamente. Quella squadra che a fine stagione avrebbe vinto tutto partiva da basi solide, da una struttura consolidata, da una piena di fiducia nei propri mezzi e da una caratura tecnico tattica naturalmente più elevata. Le alchimie di quegli uomini erano state costruite negli anni e la fiducia che la squadra godeva agli occhi dei tifosi permetteva loro di approcciarsi a San Siro con gli occhi della tigre. Mazzarri sta provando a ricostruire tutto questo e se dal punto di vista tattico gli 11 titolari sembrano essere entrati al 100% negli schemi dell’allenatore, per quello che riguarda la fiducia la palla non può che passare attraverso i piedi degli stessi giocatori.

Spesso e volentieri le cifre pagate sul mercato sono il più grande dei macigni che ha condizionato i calciatori nel proprio rendimento, soprattutto a San Siro. 11 milioni per Alvarez, 6 per Jonathan, 18 per Ranocchia. Questi giocatori, posizionati sotto i riflettori del Meazza, alle prime difficoltà hanno perso la fiducia che avevano trovato e che li aveva resi grandi lontano dal mondo nerazzurro. Mazzarri sta riuscendo nell’impresa di far ritrovare l’entusiasmo a degli elementi che saranno sicuramente utili nel corso di questa stagione.

I segnali sono positivi. Il sogno di ri-vedere una squadra vincente è solamente all’inizio. Ripartire, ritrovare. L’Inter che si era spenta nel corso di questi anni bui ha ri-preso a macinare chilometri importanti.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 26 agosto 2013 alle 00:00
Autore: Emanuele Tramacere / Twitter: @tramacema
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