La tentazione di dirlo, di pensarlo e dunque scriverlo c’è tutta. Qualcuno si è già lanciato dalla prima giornata ma sembra davvero che questa sia una squadra diversa e con l’atteggiamento giusto.
“Sembra” perché ci siamo cascati altre volte. L’Inter pare che possa davvero lottare per lo scudetto, contro avversarie come Juve e Napoli, più attrezzate o più avanti nel progetto. Lottare per il titolo è esattamente l’obiettivo che era stato interrotto dal 2011, un’anomalia che aveva ridimensionato le ambizioni per troppi anni in tifosi abituati molto meglio. Ora è determinante restare nel gruppo di testa fino alla fine, non mollare punti su punti, con interminabili serie negative e giocare con la stessa sicurezza vista contro la Samp.
L’Inter infatti ha vinto la sesta partita consecutiva ma lo ha fatto con un’autorevolezza mai registrata prima d’ora.
Il primo tempo a Marassi è stato per distacco il migliore per il gioco espresso, a partire dai fraseggi e un possesso mai banale, sempre determinato ad andare in profondità e sempre a tentare anche la giocata, quando possibile. Tanti gol tra quelli convalidati, annullati e sbagliati e nel secondo tempo una partita completamente diversa per colpa di Alexis Sanchez che si è fatto buttare fuori per una simulazione parsa effettiva a tutti. La Samp ha trovato anche il gol per riaprire la partita ma Conte ha cambiato l’assetto tattico e ha messo in campo Lukaku, D’Ambrosio e alla fine anche Barella.
La squadra ha retto l’urto e trovato il gol decisivo con una giocata magistrale di Brozovic che ha trovato Gagliardini da solo davanti al portiere.
Una partita che rappresenta un importante salto di qualità rispetto alle precedenti vittorie. Con il Lecce bene ma anche grazie ad un avversario fin troppo disinvolto, con il Cagliari dopo una partita ruvida e rischiosa, con l’Udinese vincendo solo 1-0, nonostante la lunga superiorità numerica. Con il Milan il primo salto di qualità, con la Lazio la laurea ma dopo troppe parate di Handanovic nel primo tempo e con la Sampdoria un’asticella alzata nella qualità di gioco e personalità.
Bene l’esordio di Bastoni che non ha sfigurato e mai vacillato, nemmeno nel momento più difficile, molto bene Gagliardini che ha sostenuto con quantità e finalmente la giusta qualità, suggellata dal gol. Per Sanchez discorso diverso perché la splendida prestazione del primo tempo è indiscutibile, così come fa rabbia che un giocatore con tanta esperienza simuli un fallo in area, già ammonito, e si faccia espellere. Sono due piani distinti che danno però la percezione di un giocatore dal potenziale straordinario, che quando si innesca come a Marassi, diventa un attaccante fondamentale ma dalla testa che forse non lo ha reso un campione ancora più grande. Se Conte risolverà questa contraddizione l’Inter avrà un attacco da superpotenza.
Se si riguarda la prestazione di Lautaro Martinez è invece palese che il giocatore sbaglia spesso troppi gol. Lo fa con scelte sbagliate o mancanza di freddezza e deve crescere più in fretta nella sua attitudine. Tra i diversi errori quello più grave è nel primo tempo, quando Sanchez, bravo a rubar palla ad un difensore blucerchiato, lo ha servito in mezzo all’area e lui ha tentato maldestramente di appoggiare a Sensi, invece di tirare.
L’attacco è oggi il reparto che ha il potenziale più inespresso, pur riconoscendo il lavoro tattico che premia gli inserimenti e le iniziative dei centrocampisti, come dimostrano altri due gol da questo reparto.
Ora arrivano due partite contro avversari attualmente più forti e da affrontare con quel tipo di personalità che abbiamo visto in tutto settembre. Non ci sono dubbi che con la Juventus l’Inter entrerà in campo con l’atteggiamento giusto, c’è da sperare che accada altrettanto anche con il Barcellona al Nou Camp, dove l’Inter perde sempre e ha spesso giocato partite modeste, con una prosa della partita a senso unico, aumentando ulteriormente il divario. L’Inter dovrà dimostrare di essere diversa ancora a lungo e soprattutto in partite che ha spesso giocato con un eccesso di rispetto.
Se si vuole vincere si deve pensare di poterlo fare contro chiunque ed è il lavoro più importante che Conte e Marotta hanno introdotto nell’Inter.
Amala.

VIDEO - L'INTER DI FERRO ESALTA TRAMONTANA

Sezione: Editoriale / Data: Dom 29 settembre 2019 alle 00:00
Autore: Lapo De Carlo / Twitter: @LapoDeCarlo1
vedi letture
Print