L’arrivo di Thohir a Milano ha avuto una parvenza di normalità. Elemento a cui l’Inter è refrattaria. In ogni occasione in cui il neo presidente era arrivato a Milano c’era stato un elemento di grande attesa o disturbante. Invece questa volta Thohir è venuto a stabilizzare ulteriormente un profilo societario che si è delineato in entrata e uscita. Ha parlato di progetti tecnici e di futuro in grande crescita per competere con i grandi club alla pari.

Ha iniziato a dare una forma al progetto. Ed è una novità, se possibile meno clamorosa ma più importante, rispetto alle altre occasioni in cui doveva sanare dei momenti delicati emotivamente. Ha presentato il nuovo membro del CdA Grant Ferguson, la cui importanza verrà materialmente recepita nei prossimi mesi. Nel frattempo Marco Branca non è più un dirigente dell'Inter, questo al di là delle leggende sulla sua figura che autorizzavano i tifosi a prodursi in invettive di ogni genere, eleggendolo come causa principale di ogni male. Il suo addio responsabilizza la nuova dirigenza che va configurandosi. 

Sono molto curioso di vedere Ausilio, rafforzato dalle parole di Thohir nella nuova veste di responsabile unico e riconoscibile. Il suo ottimo esordio comunicativo in questa veste lo ha già fatto rispondendo per le rime a Benitez e il suo consueto lamento per l'Inter che non è stata. Ogni 3 mesi circa infatti, lo spagnolo, a mo' di Gasperini, procede nel ricordo rancoroso (a domanda del giornalista di turno) di quando Moratti non gli comprò nessuno ecc... Mi ha fatto piacere sentire Ausilio che giudicava noiose e fuori tempo le ennesime rimostranze posticce di Benitez. Posto che il tecnico ha replicato di nuovo faccio notare che i giornali hanno dato grande risalto alle parole dell'ex allenatore dell'Inter e al massimo un trafiletto per le affermazioni di Ausilio. 

Non sono certo invece di cosa sia successo nei delicati meccanismi che hanno permesso agli uomini di Mazzarri di vincere due partite consecutive e restituire prospettiva al popolo nerazzurro. Non può essere stato il solo innesto di Hernanes, che pure ha dato geometrie, coraggio e qualità a centrocampo. In generale mi è parso di vedere, pur con le solite incertezze, il pacchetto arretrato dotato di maggiore convinzione. Improvvisamente Guarin ha iniziato a giocare a calcio, pur con le solite svagatezze, diventando comunque più presente e leader in un reparto che ne aveva maledettamente bisogno. Ma non doveva essere un peso per il resto della stagione?

A differenza di quello che le pagelle e i commenti hanno sancito, ho rivisto Milito vicino ai suoi livelli. Con la Fiorentina ha sbagliato 3 conclusioni, o meglio non ha avuto la necessaria freddezza per battere a rete. E per questo motivo è parso a tanti come un giocatore ancora in difficoltà. Ma le insufficienze che ha preso non rendono merito a un attaccante che invece ha preso coraggio, liberandosi spesso del suo marcatore, togliendo palla a un difensore in difficoltà e servendo a Palacio un assist quasi perfetto, dando profondità alla manovra e aiutando la difesa con alcuni recuperi. Di questo non c'è traccia nelle cronache della scorsa settimana. Palacio è in ripresa e Mazzarri mi è sembrato più lucido nella gestione della partita oltre che nella preparazione. 

Stonano le prestazioni di Handanovic e soprattutto Jonathan, il quale sembra tornato a essere un giocatore normale da squadra senza pretese. Forse è stato giusto illudersi dopo un inizio stagione promettente. E poi spicca Icardi che ha fatto un gol importante, benchè in fuorigioco. La solidità di questo giovane attaccante sembra evidente. Ma mi lascia perplesso il comportamento del giocatore che sembra vincolato compulsivamente a twitter, come nessun altro. Lui e parte del suo entourage. La gaffe di uno dei suoi agenti che straccia la foto di Milito all'interno di un video in cui si festeggiava il compleanno di Maurito è solo il sintomo di un'immaturità diffusa nel suo ambiente.

Non mi trovo molto d'accordo nemmeno con Mazzarri quando trova naturale criticare l'attaccante argentino in conferenza stampa. Sembra che per lui sia legittimo bacchettare chi ha meno di 22 anni, in diretta televisiva. Mi si conceda di non approvare questo metodo che, pur non avendo la valenza di una piccola gogna mediatica, ha comunque il valore di un inutile ruggito verso un individuo. Forse perché ho sempre pensato che mediaticamente sia sempre meglio prendersela col collettivo, con la squadra e magari persino con se stesso piuttosto che con un tuo giocatore, facendo nome e cognome. Ma Mazzarri ha vinto e si giochi bene questo bonus prezioso che è la tranquillità.

In generale ci sarebbe bisogno di una vittoria col Cagliari, tutt'altro che scontata. La permanenza precaria di Lopez sulla panchina cagliaritana, con un Pulga pronto a subentrargli, come sembrava a inizio settimana, renderà la squadra sarda particolarmente concentrata. Inoltre Hernanes ha qualche problema e anche Guarin non sta bene. D'Ambrosio pare che ancora non lo vedremo (ma perché?) titolare. Ma se domenica l'Inter dovesse battere, non importa come, i sardi, potrebbe capitare ogni cosa. E allora potremo dire che qualcosa è cambiato con il punto esclamativo.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 22 febbraio 2014 alle 00:00
Autore: Lapo De Carlo
vedi letture
Print