La vittoria sul Livorno non ha sorpreso nessuno, soprattutto alla luce del differente valore delle due squadre e della ferrea volontà di Mourinho di non lasciare nulla al caso neanche in una fredda serata di Coppa Italia. Atteggiamento che applaudo, perché per quanto vi siano competizioni ben più blasonate, un titulo è sempre un titulo e alla fine fa palmares. E non ci dimentichiamo, noi interisti, quanto festeggiavamo fino a pochi anni fa le vittorie di Mancini nella competizione, accolte con gioia pur valendo meno degli scudetti arrivati in parallelo. Il tecnico portoghese non ci sta a regalare nulla e, pur concedendo la vetrina a giocatori meno pubblicizzati, ha preparato la sfida attentamente e in campo si è visto. Concentrazione continua, pochissime sbavature e buone giocate, nonostante la buona organizzazione difensiva dei livornesi, hanno legittimato il successo.

Una vittoria che vale tanto anche dal punto di vista psicologico, perché non avrebbe senso ignorare gli ultimi giorni di tensione in casa nerazzurra, con Mou nell’occhio del ciclone. Lo Special One ha commesso un errore, frutto di nervosismo ma pur sempre un errore. Si è scusato, anche se solo in parte, ma allo stesso tempo ha palesato, e non c’era da dubitarne, un orgoglio al limite della presunzione, ribadendo la sua voglia di difendersi fino in fondo e di fare altrettanto con la sua squadra. Può piacere o meno, ma Mourinho non lascia mai indifferenti, anche quando, come a fine partita, si presenta ai microfoni della Rai con la calma (evidentemente autoimposta) di chi ha appena ingerito una piccola ma significativa dose di tranquillanti.

Tirando le somme, la qualificazione in coppa è un buon passo in avanti, non solo nella competizione ma anche nel superamento di questa fase particolare vissuta dall’ambiente nerazzurro, circondato da commenti non proprio piacevoli. La speranza è che questa partita sia l’inizio di una fase di calma, necessaria non solo per vivere al meglio le feste di fine anno in famiglia, ma anche per ricominciare con il piede giusto dopo la sosta.

Sezione: Editoriale / Data: Gio 17 dicembre 2009 alle 00:05
Autore: Fabio Costantino
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