Le vacanze dei calciofili volgono al termine. Ci si appresta a passare nel modo più lieto possibile gli ultimi tre giorni di relax, perché domenica 20 agosto riapre la scuola. La scuola del pallone. E il primo giorno di scuola regala sempre quella sensazione di brivido, di tensione, di speranza che tutto possa andare bene. Domenica sera, dentro un Meazza dipinto di nerazzurro, ci sentiremo un po' tutti come scolari o studenti che tornano nel luogo che scandisce gran parte della loro vita. Al posto di libri e cartelle, sciarpe e bandiere. E lo sguardo sul prato verde, pronti a vivere un'altra, ennesima stagione a fianco della Beneamata. Si tornerà a far dipendere il nostro umore dal risultato ottenuto dalla squadra, si torneranno a programmare i nostri impegni in base al calendario.

L'Inter del nuovo corso, prima stagione piena di Suning azionista di maggioranza e dell'ennesimo allenatore scelto, Luciano Spalletti, esordirà nel Tempio contro la Fiorentina dell'ex Stefano Pioli. I tifosi, almeno da quello che si evince dai social, si apprestano alla prima ufficiale stagionale con stati d'animo contrastanti. Il partito degli ottimisti si è ingrossato dopo le amichevoli precampionato tutte vinte contro avversari di gran prestigio, basti ricordare i successi netti contro Bayern Monaco e Chelsea e quelli altrettanto sigificativi con Lione e Villarreal. Gli ottimisti sono divenuti tali dopo aver visto all'opera una Squadra al di làbdei successi ottenuti.

L'Inter di Spalletti si è mossa finalmente con raziocinio, ha tenuto alta la concentrazione sino al fischio finale di tutte le gare disputate, ha dimostrato che alcuni acquisti arrivati senza gli squilli di tromba annunciati, più dai media che dalla società a inizio mercato, sono invece molto funzionali per la resa in campo. Mi riferisco soprattutto a Skriniar in difesa e Borja Valero e Vecino a centrocampo. Sinora i tre non hanno sbagliato nulla, anzi. Si sono dimostrati valore aggiunto che aiuta anche chi ha fallito in maniera imperdonabile nella scorsa stagione a cercare il riscatto mostrando l'effettivo valore. Penso a Joao Mario, campione d'Europa con il Portogallo nell'estate del 2016 e potenziale top player. E un altro top player si chiama Ivan Perisic, inseguito da una potenza del calcio europeo come il Manchester United. Bene, anche se la parola fine sulla vicenda si potrà pronunciare definitivamente solo il 31 agosto, il fatto che il club nerazzurro non abbia ceduto di un millimetro alla richiesta fatta per accontentare José Mourinho, la dice lunga su come molte cose stiano cambiando in meglio anche nella gestione dei giocatori. E se, come sembra, Perisic abbia deciso di rinnovare il contratto con l'Inter, dimostra che la strategia di Suning messa in atto per tornare fortemente competitivi nonostante siano ancora fastidiosamente in piedi i paletti riguardanti il Financial Fair Play, inizi a farsi intrigante.

Alla Pinetina è arrivato anche Dalbert, terzino sinistro di spinta in grado di far decollare la manovra in quella zona di campo. Mancano ancora alcuni tasselli per accontentare Spalletti, sicuramente in difesa, forse a centrocampo e in attacco. Intanto spero vivamente che la società chiuda al più presto per l'ingaggio di Patrik Schick, dopo il responso positivo delle nuove visite mediche. L'attuale attaccante della Sampdoria è un talento di sicuro avvenire, ma che potrebbe risultare devastante anche nel presente. Si tratterebbe di un grandissimo colpo di mercato, da enfatizzare come sanno fare bene da altre parti, pur in presenza di giocatori di spessore inferiore.

Attendiamo poi l'evolversi del caso Kondogbia. Il giocatore francese, non presentandosi all'allenamento per spingere il club alla cessione al Valencia alle sue condizioni, non ha capito molto. Come in occasione di quell'Inter-Bologna di un anno fa, quando Geoffrey fu sostituito dopo solo mezz'ora da De Boer che davanti al mondo lo accusò di difficile comprensione di quanto gli dicesse. Peccato, il tentativo di recuperare un calciatore costato quasi quaranta milioni è fallito. Ma ora si tratta con il Valencia per uno scambio di prestiti che porterebbe in nerazzurro Joao Cancelo, terzino destro con spiccate qualità di spinta. Come Dalbert dall'altra parte.

Come dicevamo in precedenza, non manca però il partito dei pessimisti ad oltranza. O da chi si sente “tradito” da una campagna acquisti che vedeva in agenda Nainggolan, Di Maria e Vidal, Keita, insomma i cosiddetti grandi nomi. Quei nomi che accendono la fantasia, ti fanno correre a sottoscrivere l'abbonamento, che ti fanno credere di aver vinto prima di scendere in campo. Ribadiamo che l'impossibilità di arrivare a profili così altisonanti non dipende da una scarsa disponibilità economica di Suning, i numeri riguardanti il colosso cinese certificano il contrario. L'Inter deve ancora rispettare alcune regole imposte dal Financial Fair Play e solo l'ingresso in Champions League potrà contribuire ad aumentare i ricavi e soprattutto a convincere i grandi campioni a vestire di nerazzurro.

Già so che molti contesteranno questa presa di posizione e io rispetto tutti perché nel calcio non esistono verità assolute. Ma garantisco che non si tratta di una presa di posizione filo societaria a precindere. Mi iscrivo al partito degli ottimisti perché penso e credo che quest'anno ci divertiremo. Spero a partire da Inter-Fiorentina, piatto forte del primo giorno di scuola.

Sezione: Editoriale / Data: Gio 17 agosto 2017 alle 00:00
Autore: Maurizio Pizzoferrato
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